Ecco come rimpatriare i capitali, la guida di Libero

ROMA – Come rimpatriare i capitali senza rischi? Ecco la guida di Libero con tanto di introduzione: “I consigli degli esperti per regolarizzare le somme depositate all’estero. Senza correre rischi”. Attenzione però: “L’autodenuncia non è uno scudo fiscale”.

La guida di Libero
La guida di Libero

Ecco la guida:

Attorno alle procedure di avvio della voluntary disclosure, la regolarizzazione volontaria dei capitali detenuti illegalmente all’estero, c’è molto movimento. Il decreto apposito è in fase di definizione. Risulta anche che siano allo studio semplificazioni che riguarderanno i professionisti.

Ovvero la possibilità di attuare, per importi sotto i 2 milioni di euro, un calcolo forfettario delle imposte sulle rendite finanziare non dichiarate. Mentre il 29 dicembre scadrà il termine per la presentazione della “dichiarazione tardiva” relativa al 2012 resta aperto un interrogativo: chi la utilizza potrà successivamente aderire alla voluntary disclosure? In generale l’operazione di rimpatrio dei capitali non ha ancora risolto alcune incertezze “logistiche”. Libero ha interpellato due professionisti, Luca Valdameri partner dello studio Pirola Pennuto Zei & Associati (le sue risposte sono siglate LV e Fabrizio Vedana vice direttore generale dell’Unione Fiduciaria (FV).

A chi è rivolta la regolarizzazione volontaria e chi può aderirvi? «In attesa di una sua definizione normativa (riduzione sanzioni ed eliminazione rischio penale tributario) la vo – luntary disclosure si rivolge a chi ha omesso di indicare nel quadro RW patrimoni detenuti all’estero e non ha aderito alle precedenti edizioni dello scudo fiscale. Attualmente può aderirvi chi non rischia sanzioni penali, in quanto non vi è alcuna copertura in tal senso. Inoltre restano esclusi i soggetti che hanno attività economiche in Italia collegate alla creazione di disponibilità finanziarie estere, in quanto la regolarizzazione non esclude accertamenti successivi su tali attività».

(LV) Qual è il rischio concreto che dal 2014 la Svizzera rilasci informazioni sui conti bancari? «Molto remoto. Appare difficile che il segreto bancario decada prima del 2015 anche perché è necessario un passaggio parlamentare in Svizzera»

(LV). Meglio aderire per attività finanziarie o per immobili? «Innanzitutto conviene a chi detiene patrimoni vecchi – oltre i 10 anni – o ereditati. Sicuramente c’è più fretta per le attività finanziarie: le banche svizzere, al massimo entro il 2015, chiuderanno i conti ai clienti non compliant fi – scalmente. Per gli immobili è certamente consigliabile aderire per quelli situati in Paesi Ue perchè dal 2015 è possibile uno scambio di informazioni».

(L.V.) Una volta aderito alla voluntary disclosure che cosa sa l’Agenzia del patrimonio personale? E della Srl o Spa di proprietà? «Questo è uno dei punti critici; l’Ucifi (Ufficio centrale per il contrasto agli il- leciti fiscali internazionali) richiede una disclosure completa, occorre dire come si sono create le risorse all’estero. Quindi se tali risorse sono state sottratte alla Srl o alla Spa è quasi automatico un accertamento in assenza di una norma specifica».

(LV) Quali violazioni contesta l’Agenzia delle Entrate? «Contesta l’omessa compilazione del quadro RW. Poi applica le sanzioni ai redditi derivanti dalle attività finanziarie e controlla l’eventuale presenza di afflussi al conto (che vengono trattati come reddito). Vuole anche sapere co- me sono stati spesi i soldi prelevati in contanti».

(LV) Chi ha convenienza a rivolgersi a una fiduciaria? «Si rivolge a fiduciaria chi detiene all’estero attività finanziarie e/o patrimoniali e desidera mantenerle depositate all’estero ma spostandone la “resi – denza” fiscale in Italia».

(F.V) In caso di regolarizzazione come funziona il ruolo del sostituto d’imposta? «Il sostituto d’imposta vene incaricato, mediante sottoscrizione del relativo mandato fiduciario, di calcolare le imposte derivanti dai redditi diversi e/o di capitale nascenti dalle attività finanziarie e/o patrimoniali effettuando nei termini e con le modalità previste il pagamento delle relative imposte».

(FV) Quali sono le semplificazioni sul lato del contribuente? «Il contribuente che conferisce incarico alla fiduciaria non dovrà compilare una serie di dati della sua dichiarazione dei redditi (tra i quali il famoso quadro Rw)».

(FV) Quali sono i costi dell’utilizzo di una fiduciaria? «Il costo prevede un compenso minimo annuo (di solito pari a cerca mille euro) più un compenso variabile calcolato in misura percentuale rispetto al patrimonio affidato in amministrazione alla fiduciaria».

(FV) E le previsioni relativamente ai buchi legislativi… «l successo della voluntary disclosure, quanto ad ammontare e tempistiche di incassi di imposte e sanzioni per lo Stato, si associa alla chiara definizione di alcuni aspetti: semplicità di procedura, non punibilità penale alla quale si associa anche la tematica della non segnalazione di operazione sospetta di riciclaggio».

(FV) Quali interventi semplificativi per rendere più attrattiva la regolarizzazione? «Senza una totale depenalizzazione (come negli altri Paesi Ue) i veri capitali derivanti da evasione non emergeranno. Inoltre qualsiasi provvedimento rischia di non essere un successo se non si incanala la voluntary disclosure in una dichiarazione dei redditi tipo Unico (o scudo anche se non riservato) che il professionista compila sotto propria responsabilità. La dichiarazione potrebbe essere mandata all’Agenzia o alla direzione provinciale che poi se vuole chiede chiarimenti al professionista. E ciò eviterebbe anche eventuali problemi sull’antiriciclaggio, trattandosi di attività di compliance fiscale. Mentre l’Ucifi potrebbe diventare il centro di eccellenza al quale le direzioni locali potrebbero rivolgersi per i dubbi interpretativi. O anche l’ufficio competente delle pratiche sopra i due o cinque milioni di euro, che sono quelle a più elevato rischio evasione».

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