ROMA – Dal simbolo del Movimento 5 Stelle ‘civetta’ che potrebbe mettere a repentaglio la candidatura di Grillo (candidato premier per il M5S), alla lista “per Monti presidente”, in cui Monti non è Mario ma Samuele, alla lista “Io non voto”: ecco i primi simboli (35 per ora) depositati finora al Viminale in vista delle elezioni politiche del 24 e 25 febbraio. C’è di tutto, dalle liste ‘civetta’ ai piccoli partiti, fino ai grandi. Per depositare i simboli c’è tempo fino a lunedì 13.
Il primo in bacheca è il Movimento Associativo Italiano all’Estero (Maie) dell’onorevole Ricardo Merlo. Al secondo posto c’è un simbolo del Movimento 5 Stelle ma non quello di Beppe Grillo, che si posiziona al sesto posto e rischia così di rimanere escluso dalle elezioni. Qualcuno infatti, come Grillo temeva, ha depositato prima di lui un simbolo identico, mettendo a rischio la partecipazione dei 5 stelle alle elezioni. E pensare che i grillini, temendo proprio una circostanza del genere, stazionano davanti al Viminale da giovedì notte. Eppure, qualcuno ha fatto prima. Ora Grillo, che nella lista risulta candidato premier, dice: “Ci rubano il simbolo? Non sappiamo cosa sia successo ma si tratta di una vera truffa che vuole danneggiare il nostro partito. Se non fanno nulla per questa storia del simbolo, dobbiamo combattere con gli avvocati. Ma se non entriamo e c’e’ un governo che ha il 25% dei voti degli italiani dura 6 mesi e poi lo andiamo a prendere. Ci vado io”.
Al terzo posto c’è un altro ‘falso’, “Rivoluzione civile”, che non è il partito di Ingroia (al 22esimo posto) al quarto il Partito Pirata, al quinto Destra nazionale-Msi. Al settimo posto c’è il simbolo ‘Per l’Europa Monti presidente’ ma il presidente in questione non è Mario Monti, bensì Samuele Monti, consigliere comunale a Venaria, di una lista civica a Frabosa Soprana, in provincia di Cuneo. ”Con il nostro programma – ha dichiarato Samuele Monti davanti alla bacheca dove è esposto il suo simbolo – vogliamo dire basta alla vecchia politica, abbiamo molte idee per i giovani e in particolare per gli under 40”. Non definisce una fortuna chiamarsi come il premier Mario e dice: ”Sono spesso oggetto di scherno, neanche ve lo immaginate”.
All’ottavo posto c’è il simbolo al Senato “Con Monti per l’Italia”. Al nono posto, invece, figura quella del premier Mario Monti alla Camera, ‘Scelta civica con Monti per l’Italia’. Al decimo posto c’è il simbolo del partito di Ignazio La Russa, Giorgia Meloni e Guido Crosetto, ‘Fratelli d’Italia centrodestra nazionale’. All’undicesimo posto in bacheca c’è il simbolo ‘Liberal democratico’; al dodicesimo ‘Fermiamo le banche e le tasse’ di Alfonso Luigi Marra, il compagno di Sara Tommasi; al tredicesimo il ‘Movimento europeu rinascida sarda’; al quattordicesimo il simbolo del partito di Mirella Cece, il ‘Sacro Romano Impero’, che si presenta dal ’92 per una monarchia costituzionale; al quindicesimo ‘Movimento pirata’; e infine al sedicesimo la ‘Liga Veneta Repubblica’.
Al diciassettesimo posto c’è il simbolo di Casapound, al 18esimo ‘Ppl’ (Pane pace lavoro), al 19esimo partito dei pensionati ‘Pensionati e invalidi giovani insieme’, che dicono “non abbiamo nulla a che vedere con Fatuzzo, il quale ha quattro pensioni; questa gente deve andare a casa e prendere per quello che ha pagato”. Al 22esimo posto c’è poi il partito di Antonio Ingroia, ‘Rivoluzione civile Ingroia’.
Fra i simboli depositati questa mattina al Viminale ce n’è anche uno che si chiama ‘Io non voto Lista civica nazionale’, piazzatosi al 26esimo posto in bacheca e guidato dal palermitano Carlo Gustavo Giugliana. ”Rappresentiamo la maggioranza degli italiani – dice Giugliana – visto che l’astensionismo è in continua crescita”. Giugliana, che vota invitando a non votare, si dichiara super partes, ricorda che il suo partito è stato creato nel 2005 e che rinuncerà ai rimborsi elettorali per destinarli alla ricerca sul cancro. La lista ‘Io non voto’ è preceduta, al 25esimo posto, da quella di Francesco Rutelli, ‘API Alleanza per l’Italia’ e al 24esimo dai ‘Liberali per l’Italia-Pli’, al 23esimo ‘Basta tasse Italia unita-Movimento liberaldemocratico’.
Al 29esimo posto compare il ‘Partito internettiano’ e al 32esimo posto ‘Recupero maltolto-Chiudiamo le Province Aqua Bene Comune No amnistia’.
In tarda mattinata arrivano anche i simboli dei grandi partiti. ”Maroni presidente” occupa il posto 40 e sarà presentato per la Camera in Piemonte, Lombardia e Veneto e per il Senato, oltre che in queste tre regioni, anche in Friuli-Venezia Giulia, Liguria ed Emilia-Romagna; il Pd, ”Democratici di sinistra – Partito del socialismo europeo”, con tanto di Quercia e Rosa il 43esimo. A depositare quello di Maroni si è presentato al Viminale Calderoli in persona sostenendo che Maroni ”è contento”. Questo simbolo riguarda solo alcune Regioni; un altro – ha annunciato lo stesso Calderoli – sarà depositato domenica.
Tre liste civetta, pronti ricorsi. Sono ben tre i ‘Partito pirata’ che hanno depositato i propri simboli stamani al Viminale. L’ultimo, al 35esimo posto, che rivendica la propria originalità, mostra un’ordinanza del tribunale di Milano e annuncia ricorsi. Il suo simbolo reca un cerchio arancione all’interno del quale vi è un altro cerchio nero che contiene una vela nera. Questo partito non sarà l’unico a presentare ricorso: è quasi certo che lo faranno il partito di Beppe Grillo e anche quello di Ingroia.
Le giornate del 14 e 15 gennaio saranno dedicate alla verifica della regolarità dei simboli. Qualora il ministero ravvisasse che un contrassegno non è conforme alle norme, il partito interessato dovrà sostituirlo entro le 48 ore dalla notifica dell’avviso. Il depositante potrà presentare opposizione entro 48 ore, e sull’opposizione deciderà nelle successive 48 ore l’ufficio centrale nazionale.
(Foto Ansa)
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