ROMA – Il 4 agosto 1983, l’Ansa trasmise la notizia ai quotidiani nazionali della lettera giunta alla redazione di Milano che mette per la prima volta in relazione le sparizioni di Emanuela Orlandi, 15 anni, e Mirella Gregori, 16. La lettera era firmata dal Fronte Liberazione Turco Anticristiano – Turkesh.
Nella lettera i terroristi turchi ponevano delle condizioni per il rilascio della Orlandi: “E’ nostra prigioniera. Sarà giustiziata il 30 ottobre (1983, ndr) se non verrà liberato Ali Agca (il terrorista turco che tentò di uccidere papa Giovanni Paolo II, ndr)” scrivevano. Poi la lettera proseguiva con una domanda: “Mirella Gregori? Vogliamo informazioni”.
Le due ragazze minorenni sparirono a quaranta giorni l’una dall’altra in circostanze misteriose. Ora, trentacinque anni dopo, la possibile svolta: sono in corso in Vaticano “accertamenti” sul rinvenimento di alcune ossa in area extraterritoriale vaticana in un edificio di proprietà della Santa Sede. Si tratta di un locale annesso alla sede della Nunziatura apostolica di via Po a Roma.
Allo stato attuale non è ancora certo a che epoca risalgano i resti e se riguardino una sola persona. In passato si sarebbero verificati altri episodi analoghi. Si stanno eseguendo comparazioni, concentrate in particolare sul cranio e sui denti, per verificare se i resti rinvenuti si ricolleghino a Emanuela Orlandi o Mirella Gregori.