FIRENZE – Il governatore della Toscana Enrico Rossi pubblica una foto sul suo profilo Facebook in cui è ritratto con una numerosa famiglia rom. E il governatore li presenta come i suoi “vicini di casa”.
Un post, quello di Enrico Rossi, che arriva a sostegno della campagnia “No Hate Movement” e che invece di odio ne raccoglie parecchio. Perché la rete si scatena con migliaia di commenti, molti pieni di insulti e di odio razziale. Non tutti, va detto: la foto di Rossi raccoglie in poche ore oltre 2500 like e 1800 condivisioni.
Ma in tanti, toscani e non, non gradiscono. E piovono commenti come:
Caro Presidente, loro non pagano il suo stipendio né quello della giunta. E soprattutto non pagano la nostra sanità e i nostri servizi di welfare pur essendone i principali fruitori. Vada a farsi fotografare con quelli a cui gli zingari hanno svaligiato la casa o quelli a cui non è stata concessa una casa popolare o un posto per il figlio all’asilo perché scippato da una famiglia rom. Non abbiamo debiti nei loro confronti, loro sì nei nostri.
C’è chi sceglie il sarcasmo e aspetta il selfie del governatore con i rom che entreranno “a casa sua alle tre di notte per svaligiarla”. C’è chi invece invita a non commentare quella che giudica chiaramente una provocazione di Rossi.
Il governatore, poco dopo, sceglie di pubblicare un nuovo post, questa volta con la foto della campagna “No Hate”. Scrive Rossi:
Una riflessione.
Il mio post sui rom oltre che “like” e “condivisioni” ha generato una sequenza di commenti in gran parte impregnati di odio razziale.
L’uso dei social media non può essere limitato in alcun modo ma quando il discorso pubblico diventa sfogo violento e irrazionale occorre alzare il livello della discussione.
Esiste un’iniziativa del Parlamento europeo che si chiama No Hate Speech Movement http://www.nohatespeechmovement.org/
Ritengo che Facebook Italia dovrebbe sostenere questa iniziativa e darle risonanza. Sono in gioco la cultura democratica e la convivenza civile.
Il primo post del governatore:
