Enrico Ruggeri, capitano e presidente della Nazionale italiana Cantanti, è tornato sulle polemiche legate alla Partita del Cuore e al caso di Aurora Leone. Il cantante ha pubblicato un scatto su Instagram che lo vede davanti a una tavolata in un ristorante, con una didascalia che ha dato il via ad una nuova polemica.
Enrico Ruggeri e il post polemico su Aurora Leone
“Pranzo pre partita del @sonacalcio. I giocatori sono in un tavolo a parte. Funziona così in tutto il mondo. @nazionale_cantanti #calcio #regole #seried #verita” ha scritto Enrico Ruggeri in un post da lui condivo su Instagram. Il riferimento sembra essere legato al caso della Partita del Cuore e all’allontanamento di Aurora Leone. Un post che ha scatenato le critiche dei follower. Diversi hanno infatti sottolineato che Aurora Leone era stata chiamata come giocatrice e non come ospite.
L’attrice dei The Jackal aveva accusato Gianluca Pecchini, ex direttore generale dell’Associazione Nazionale Italiana Cantanti, di averla esclusa, in quanto donna, dalla cena che aveva preceduto il match di beneficenza a Torino. Accuse che avevano portato alle dimissioni Pecchini.
L’ex direttore generale Gianluca Pecchini querela Aurora Leone
Quest’ultimo però, poche ore fa, ha annunciato di aver presentato querela nei confronti dell’attrice. “Alla luce dei molteplici e continui attacchi mediatici ho deciso di presentare querela nei confronti di Aurora Leone e di chi con lei mi ha leso nella reputazione”.
L’avvocato di Pecchini ha quindi precisato: “L’iniziativa assunta con querela per diffamazione aggravata presso la Procura di Torino è stata necessaria per ristabilire la verità dei fatti. L’uso diretto e personale dei sistemi di comunicazione di massa consente ampia libertà di espressione a chiunque ed è un valore da salvaguardare che va tenuto però ben distinto dalla loro strumentalizzazione. La critica e le opinioni sono sacrosante, ma non lo è affatto la propalazione di notizie infondate, confuse e lesive, tali da innescare in poche ore la demolizione della reputazione di una persona, difficilmente recuperabile in seguito”.
“Si pensa in questi giorni – aggiunge – di introdurre una legge a contrasto della discriminazione per motivi fondati sul sesso o sul genere, ma si ripensa anche di riattivare forme di censura a contrasto della disinformazione, soprattutto attraverso la rete. Sono sintomi di un malessere culturale e sociale, potenzialmente inducenti pericolose derive che nella vicenda di Pecchini trovano occasione per essere considerate e discusse. Ma, intanto, va tutelata nella sede competente la dignità di un uomo, della sua famiglia e del suo lavoro, proteggendolo dal linciaggio morale e da superficiali, frettolose quanto feroci condanne mediatiche, disancorate dalla reale dimensione dei fatti. Tanto si impone in uno stato di diritto”.