ROMA – Com’era l’universo all’età di 380 mila anni? Grande come un pompelmo e denso prima di iniziare la sua espansione. Un universo “quasi perfetto” quello ritratto dal satellite Planck dell’Esa, con l’aiuto della Nasa, che il 21 marzo 2013 ha rilasciato i primi dati scientifici.
Planck ha realizzato la prima mappa dettagliata a tutto cielo del cosmo ed ha scoperto che la percentuale di materia “normale” che costituisce l’universo è il 4,9%. La materia oscura invece rappresenta quasi il 27% dell’universo e il restante 68% è costituito da energia oscura. Il satellite, grazie alla sua strumentazione, ha permesso di stabilire con una maggiore precisione l‘età dell’universo: è vecchio 13.82 miliardi di anni.
Il satellite Planck, realizzato dall’European Space Agency,Esa, fu lanciato il 14 maggio 2009 e i primi risultati arrivarono già nel luglio 2010 con le prime immagini della Via Lattea, la galassia in cui si trova la Terra. Immagini “sporche” e sapientemente “ripulite” da emissioni di fondo che hanno permesso e permetteranno di studiare la nascita e l’evoluzione dell’universo.
La presentazione dei dati di Planck si è svolta a Parigi, nella sede centrale della European Space Agency, ed è stata trasmessa in diretta dalle 10 alle 11 sul sito dell’Esa. Jean-Jacques Dordain, direttore dell’Esa, ha annunciato orgoglioso: “Il ritratto ottenuto è di una qualità straordinaria”. I dati di Planck sono unici nel loro genere e secondo George Efstathiou, dell’università di Cambridge, la mappa “sfida la nostra attuale comprensione dell’Universo”.
La dettagliata mappa ha permesso anche di scoprire come sono distribuite le quantità di materia “normale”, oscura e di energia oscura nel nostro universo. Le quantità, grazie ai dati di Planck, si sono rivelate diverse da quelle stimate in precedenza. La materia visibile è al 4,9%, una quantità di poco superiore al 4,5% stimato. La materia oscura si è rivelata in quantità superiore alle stime precedenti: i dati di Planck rivela che sarebbe il 26,8% e non il 22,7%. L’energia oscura presente nell’universo è invece inferiore alle stime: solo il 68,3% secondo Planck, al contrario del 72,2% stimato in precedenza.