Farah Ann Abdul Hadi, body troppo succinto: ginnasta medaglia d’oro censurata

SINGAPORE – “Quel body è troppo succinto”. Così Tan Sri Harussani, Mufti dello Stato di Perak in Malaysia si è scagliato contro la ginnasta malese Farah Ann Abdul Hadi, vincitrice di ben due medaglie d’oro ai Giochi del Sud Est asiatico conclusi lo scorso 17 giugno a Singapore. Secondo il giurisperito islamico, la stessa ginnastica artistica non è uno sport adatto alle ragazze musulmane. A fare scandalo sarebbe l’abbigliamento delle giovani atlete che mette in mostra l’aurat, ovvero tutto ciò che secondo la sharia non è opportuno mostrare in pubblico.

Farah, che a soli 21 anni ha già conquistato sei medaglie d’0ro, è divenuta bersaglio di molte critiche sui social network per aver mostrato le cosce e messo in vista i suoi genitali. Ma molti sono anche intervenuti in sua difesa: su Facebook è nata una pagina di sostegno in suo nome che conta già 18 mila fan, e lo stesso ministro dello Sport e della Gioventù della Malaysia, Khairy Jamaluddin, ha parlato in suo onore.

“Nella ginnastica – ha scritto su Twitter rivolgendosi al Mufti –  Farah ha entusiasmato i giudici e ha portato a casa l’oro. In quello che lei fa i giudici sono onnipotenti. Non tu. Lascia perdere i nostri atleti”.

L’autorità giuridica sunnita, ha invece sentenziato il suo disappunto al portale di informazione Astro Awani:

“Se le donne musulmane vogliono praticare la ginnastica devono trovare un abbigliamento che copra l’aurat e questo, a sua volta, potrebbe non essere adatto a questo sport. Allo stesso modo – ha aggiunto – gli uomini che giocano a calcio dovrebbero indossare pantaloncini che coprano le loro ginocchia, sempre nel rispetto dell’aurat”.

 

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