Una “farfalla cosmica” nella Via Lattea. Le immagini di Hubble

ROMA – Una “farfalla cosmica” nella Via Lattea. Le immagini di Hubble. La caccia alle farfalle si è estesa alle galassie, un sogno ultramondano che sarebbe piaciuto a Vladimir Nabokov, magari dotato oggi di un retino spaziale. Al centro della Via Lattea c’è un bizzarro assembramento di nebulose planetarie a forma di farfalla tutte allineate come se un coreografo cosmico, le avesse schierate per una misteriosa danza spaziale.

A studiarle sono stati alcuni astronomi inglesi dell’università di Manchester che hanno utilizzato il telescopio spaziale Hubble, frutto della cooperazione tra la Nasa e l’Agenzia Spaziale Europea (Esa), e il New Technology Telescope dell’Osservatorio Meridionale Europeo (Eso) che si trova sulle Ande cilene. La ricerca è stata pubblicata dalla rivista Monthly Notices of the Royal Astronomical Society.

Gli astronomi hanno esaminato 130 nebulose planetarie che si trovano nel rigonfiamento centrale della Via Lattea classificandole in tre diversi tipi: ellittiche, con o senza una struttura interna allineata, e bipolari. Queste ultime hanno una forma che somiglia ad una clessidra o, se in orizzontale, ad una farfalla dove nel punto centrale c’è la stella madre. La curiosità sta nel loro allineamento: sorprendente, considerando le loro diverse storie e proprietà.

Tutte queste nebulose planetarie, formate in luoghi diversi, hanno caratteristiche diverse e né le stelle che le formano né le nebulose stesse, interagiscono con le altre nebulose vicine. ”Mentre le prime due di queste popolazioni stellari sono disposte nel cielo, come sempre in maniera casuale, abbiamo scoperto che il terzo tipo, ossia le nebulose bipolari, hanno mostrato un sorprendente e particolare allineamento”, osserva uno degli autori della ricerca, Albert Zijlstra. ”Vedere un allineamento è sempre una sorpresa per tutti, ma vederlo nell’affollata regione centrale della galassia è ancora più inaspettato”. Una delle possibili ipotesi, tutta verificare, è che l’allineamento delle nebulose planetarie possa essere stato causato dalla presenza di forti campi magnetici.

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