Fisco, Vendola: “Tasse al 75% per redditi oltre un milione, patrimoniale e Pns”

 

Lo schema di riforma fiscale proposto da Nichi Vendola (Da Facebook)

ROMA –  Raddoppiare le tasse di chi guadagna oltre un milione di euro all’anno e diminuirle per tutti i redditi sotto i 100.000 euro: è la proposta di riforma fiscale di Nichi Vendola, leader di Sel, governatore della Regione Puglia e candidato alle primarie del centro-sinistra.

Vendola ha pubblicato lo schema sul proprio profilo Facebook, rimandando per gli approfondimenti al sito nichivendola.com. Qui si legge: “La vera rivoluzione fiscale sarà quella che consentirà alla maggioranza degli italiani di pagare meno imposte grazie alle risorse prelevate da chi non ha mai pagato quanto avrebbe dovuto. A tale fine intendiamo avanzare proposte strutturali che modifichino sensibilmente il sistema fiscale italiano”.

Sul sito Vendola formula anche una proposta di patrimoniale.

“L’imposta patrimoniale graverà sugli attivi finanziari, essendo quelli reali (le abitazioni) già colpiti dall’IMU e sostituirà totalmente le imposte di bollo che attualmente gravano sui conti correnti e sui depositi amministrati di titoli. Ai fini del computo della base imponibile dell’imposta, sono state considerate le seguenti categorie di attivi finanziari:

  • • Depositi bancari
  • • Risparmio postale
  • • Titoli pubblici e privati (tipicamente obbligazioni delle aziende e titoli di stato)
  • • Azioni e partecipazioni in società di capitali
  • • Fondi d’investimento Per il 2010, la somma dei valori di queste categorie ammonta a 2.488,3 miliardi di euro.

Ai fini del corretto computo dell’imposta, è necessario fare una riflessione anche sulla distribuzione della ricchezza. Pur avendo a disposizione gli studi della Banca d’Italia (che consideriamo i più attendibili) relativi alla serie storica biennale dei dati aggregati dal 1998 al 2008, si può stimare che la ricchezza del paese sia così distribuita: il 10% delle famiglie più ricche detiene il 44,7% della ricchezza; il 50% delle famiglie più povere detiene il 9,8% della ricchezza”.

Ma il leader di Sel non si ferma qui. Fa anche un’altra proposta: il Pns (Prodotto nazionale salute) al posto del Pil (Prodotto interno lordo). Spiega Vendola:

“L’impatto della salute e della conoscenza sulle società contemporanee, infatti, è determinante per misurare il loro livello di reale benessere. Il PNS non è un semplice numero, ma una matrice che permette ai responsabili della spesa di individuare le cellule tramite le quali, investendo in conoscenza e salute, il territorio ottiene una maggiore crescita della ricchezza e del benessere. Raggiungendo così il vero obiettivo della Politica: determinare le condizioni per fare creare e distribuire le ricchezze”.

 

I commenti sono chiusi.

Gestione cookie