Le foto dei più comuni funghi velenosi pubblicate dal Corriere della Sera:
ROMA – Con l’arrivo dell’autunno torna la pioggia e cadono le foglie. In questo clima non più estivo, sono ancora in molti ad andare a raccogliere nei boschi i funghi, muniti di stivali di gomma e cestino.
Come già fatto negli anni passati, il Ministero della Salute pubblica proprio in questi giorni una serie d’informazioni a cura dal Centro antiveleni di Milano, che spiega come comportarsi con i funghi raccolti. La guida è stata realizzata dalla dottoressa Francesca Assisi che ci tiene a ricordare come tra le indicazioni “ce n’è una che da sola permette di scongiurare la grande maggioranza dei rischi per la vita. I funghi devono sempre essere fatti controllare da un esperto micologo”. Ogni Asl è munita di un Ispettorato micologico che offre la sua consulenza gratuitamente e può aiutare anche in caso di avvelenamento.
Tra le precauzioni-base, la dottoressa ricorda come non si debba tagliare la base del gambo, che può essere indispensabile per il riconoscimento del fungo, mentre vanno evitati gli esemplari già ammuffiti o fradici. Infine, i funghi vanno posti in un contenitore rigido ed areato, per evitare la produzione di sostanze nocive. Oltre ai funghi velenosi, esistono funghi che possono diventare pericolosi se trattati nella maniera sbagliata. Ad esempio il gambo dei chiodini (Armillaria mellea), può provocare intossicazioni e va buttato via, mentre il cappello deve essere bollito per 15-20 minuti prima della cottura definitiva o della conservazione (per leggere le indicazioni fornite dal ministero della Salute clicca qui). Anche il sito del Corriere della Sera dà spazio alla notizia pubblicando alcune immagini dei più comuni funghi velenosi.