MILANO – Si è levato un lungo applauso, fuori dalla basilica di Sant’Ambrogio, all’arrivo della bara del cantautore Enzo Jannacci, scomparso venerdì 29 marzo all’età di 77 anni.
Ad accompagnare il feretro c’erano la moglie Giuliana Orefice e il figlio Paolo, musicista come il padre. Tra i tanti presenti, c’era anche Adriano Celentano e la moglie Claudia Mori che non sono riusciti ad entrare nella basilica di Sant’Ambrogio troppo piena. La coppia si è quindi soffermata fuori dalla basilica per alcuni minuti e poi si è allontanata: ”Avrei preferito poter assistere alla cerimonia – ha spiegato il Molleggiato – ma c’era troppa gente ed è giusto così”. All’interno della basilica c’erano invece Renato Pozzetto, Teo Teocoli, Roberto Maroni, Dori Ghezzi, Roberto Maroni, e Roberto Vecchioni.
Ha preso le mosse da una una delle più famose canzoni di Enzo Jannacci “Vengo anch’io, non tu no” l’omelia di Don Roberto Davanzo, direttore della Caritas ambrosiana che ha celebrato i funerali del cantautore: “Si potrebbe andare tutti quanti al tuo funerale… cantavi anni fa caro Enzo – ha esordito Don Davanzo – ebbene ora ci siamo al tuo funerale e siamo in tanti e siamo tutti”. “Ma nella canzone precisavi il motivo, la curiosità – per vedere se la gente poi piange davvero – ha proseguito il sacerdote durante l’omelia -. E anche questo te lo possiamo garantire: la gente ti voleva bene, ti vuole bene, perché non si può non voler bene a chi con la sua arte ha dato voce a quelli che la voce non ce l’hanno, ai tanti anonimi sconfitti della storia”.
Alla fine della cerimonia, il suono degli strumenti di una banda ha accompagnato l’uscita della bara di Enzo Jannacci dalla Basilica di Sant’Ambrogio. Anche all’uscita del feretro, come all’ingresso, c’è stato un lungo applauso e momenti di commozione. La salma del cantautore sarà sepolta al Famedio al cimitero monumentale di Milano.
(Foto LaPresse)