Le gambe dei ciclisti e quel reticolo venoso “nella norma”: la foto impressionante di Enric Mas

ROMA – “Sto lavorando duro per ottenere le stesse gambe dell’anno scorso”, twitta il ciclista spagnolo Enric Mas dal ritiro invernale del suo team mostrando i suoi muscolosi e soprattutto venosi polpacci. Prima di lui avevano sconvolto i social le immagini delle gambe di Chris Froome, Pawel Poljanski e tanti altri. 

Vene che ogni volta “spaventano” gli appassionati. E la domanda è sempre la stessa: perché in nessun’altra disciplina il corpo si riduce in questo modo?

La risposta, seppur articolata, l’ha data al Corriere della Sera il dottor Roberto Corsetti, uno dei più noti medici del ciclismo italiani.

“Primo, il ciclista professionista, nel pieno della stagione, è l’atleta con meno grasso corporeo in assoluto. In alcuni casi il corpo arriva ad avere solo il 4% di grasso sulla massa totale, il che significa davvero pelle & ossa. Secondo, il flusso sanguigno che in un soggetto normale in salute arriva a 5 litri/minuto, in un corridore può raggiungere i 40 litri/minuto per molte ore al giorno e per le tre settimane di un grande giro. Insomma, le vene si dilatano e scavano in un corpo già scarnificato di suo prendendosi tutto lo spazio che serve loro per far scorrere un fiume di globuli rossi. Impressionanti sì, patologiche no tanto che pochi giorni dopo la fine di un grande giro i polpacci tornano (quasi) normali”.

 

 

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