BERGAMO – Alla fine lo hanno sentito gridare: “Che vergogna”. Il padre ufficiale, ma non biologico, di Massimo Bossetti è anziano e malato e nel giro di un attimo ha scoperto che quello che ha cresciuto per 44 anni come un figlio, suo figlio non è. E che, soprattutto, quel “non figlio” è il probabile assassino di una ragazzina.
Alla fine ha prevalso la rabbia, contro Ester Arzuffi, sua moglie, che per 44 anni gli ha taciuto quella storiella giovanile con l’autista di Gorno, Giuseppe Guerinoni, che le aveva dato due gemelli, Massimo Giuseppe e Laura Letizia, nati dopo che lei era già da 3 anni la signora Bossetti.
Giovanni è un uomo malato, lunedì era in ospedale: quando ha saputo dell’arresto del figlio ha chiesto di essere dimesso. Ma il giorno dopo Ester, la moglie, ha chiamato il 118: stavolta era lei a star male. Nella registrazione di quella chiamata è rimasta impressa la coda del loro litigio: “Mi hai preso in giro, mi hai rovinato“, gridava lui piangendo e anche lei piangeva.
Esito finale di una vita di bugie, eppure le voci in paese c’erano su quell’autista prestante e su Ester, anche se nessuno osava riferirle agli inquirenti che hanno impiegato due anni per collegare il Dna di Giuseppe Guerinoni a quello di Massimo Bossetti, da lunedì scorso potenziale assassino e figlio perduto di Giovanni.
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