ROMA – Greta Thunberg, la giovane attivista di 16 anni, in queste ore si trova a Roma. E il quotidiano Libero oggi, giovedì 18 aprile, titola così: “Vieni avanti Gretina”, citazione della pellicola “Vieni avanti cretino”del 1982 diretta da Luciano Salce e interpretata da Lino Banfi. Il titolone è ancora più esplicito e senza troppi peli sulla lingua: “La Rompiballe va dal Papa”.
Il riferimento è al fatto che la giovane ragazza svedese, nella giornata di ieri (mercoledì 17 aprile) ha incontrato in Vaticano Papa Francesco che l’ha incoraggiata a proseguire nella sua battaglia.
Libero è un quotidiano che ama far parlare di sè. Le sue prime pagine sono spesso provocatorie e decisamente controcorrente. Il quotidiano guidato per anni da Vittorio Feltri ed ora da Pietro Senaldi, questa volta ha però superato se stesso titolando in maniera provocatoria contro una ragazzina di 16 anni.
Greta Thunberg, che soffre della Sindrome di Asperger, disturbo (non una malattia) dello spettro autistico, è diventata famosa perché ha deciso di combattere il cambiamento climatico indotto dall’uomo. Da settembre del 2018 ha deciso di organizzare uno sciopero settimanale davanti al Parlamento svedese per chiedere il rispetto degli accordi di Parigi sul clima.
Già nei mesi scorsi, Greta era finita nel mirino di Rita Pavone che aveva paragonato la ragazzina ad un “personaggio da film horror” salvo poi scursarsi dicendo “non sapevo che soffrisse della Sindrome di Asperger”. Oltre a lei, anche Maria Giovanna Maglie non era stata tenera. Ospite in radio, la giornalista aveva detto: “Se non fosse malata la metterei sotto con l’auto”.
Ma perché di Greta Thunberg si parla tanto? Siamo forse gli unici in Europa ad aver riservato tante critiche ad una sedicenne. Greta viene accusata di essere manipolata dai genitori. Ed è proprio questo il punto: la piccola ha dei genitori “colti” e questo sembra dare fastidio a chi divide il mondo in sovranisti da una parte e radical-chic mondialisti (e quindi, si presume, anche ricchi) dall’altra. Sempre Libero, in un articolo pubblicato ieri aveva scritto:
“La svedesina di 16 anni non arriva da una famiglia delle tundra sperduta. Sua madre, per esempio, è una famosa cantante d’opera, Malena Ernman. Suo padre è un attore, Svante Thunberg, non proprio un operaio metalmeccanico”. Ecco, è questo il problema di Greta: non è figlia di un metalmeccanico ma invece di un attore.
Ancora Libero, che aveva fatto le pulci ai conti di famiglia:
“Solo per caso, la mamma di Greta lo scorso agosto ha dato alle stampe Scenes from the heart, un libro ultra-ecologista che ovviamente ha raccolto grande successo in contemporanea alla popolarità crescente di sua figlia”.
“La giovanissima Greta può anche vantare di consulenze di peso. Come per esempio quella di Ingmar Rentzhog, esperto di marketing e pubblicità, che gli curerebbe la comunicazione e l’immagine. Anche lui dal fenomeno della svedesina spera di tirarci su qualche euro, visto che ha lanciato una startup, la We Do Not Have Time, che solo per puro caso è anche lo slogan di Greta, che poi è anche membro del Cda. La società ha già raccolto 2,8 milioni di euro di finanziamenti solo nei primi 3 giorni. Il giro d’affari dietro la nuova beniamina degli ambientalisti di tutto il mondo cresce di giorno in giorno”.