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Guerra Vietnam, per la bimba del napalm speranza dal laser

di Maria Elena Perrero |26 Ottobre 2015 15:46

 

MIAMI – La foto in bianco e nero che la ritraeva nuda e urlante in fuga dalla nube nera sganciata dalle truppe sudvietnamite divenne il simbolo della guerra del Vietnam. Era l’8 giugno del 1972, e lei, Kim Phuc, aveva solo 9 anni. Correva nuda per la strada e gridava “troppo caldo, troppo caldo! Sto morendo! Troppo caldo”. Più di quarant’anni dopo l‘attacco al napalm che l’ha condannata a una vita di dolori strazianti e cicatrici permanenti su tutto il corpo per Phuc forse c’è una speranza. Il mese scorso la donna, che oggi ha 52 anni, ha cominciato presso il centro di dermatologia di Miami una cura al laser che, secondo il dottor Jill Waibel, attenuerà le cicatrici ma soprattutto allevierà il dolore.

“Non ho mai sperato di poter guarire dalle ferite o dal dolore. Ho sempre pensato che il sollievo sarebbe arrivato soltanto in paradiso, ma adesso la terra è diventata il mio paradiso!”, ha raccontato emozionata all‘Associated Press che le ha dedicato un lungo reportage.

Fu proprio un fotoreporter dell’agenzia, Nick Ut, a scattare la foto-simbolo quarant’anni fa e a soccorrere per primo Phuc, portandola all’ospedale più vicino con il pullmino dell’agenzia. Poi Christopher Wain, un giornalista della Itn che aveva incontrato lei e altri bambini mentre fuggivano, la fece trasferire all’ospedale britannico di Saigon dove restò per 14 mesi, subendo ben 17 operazioni.

Dopo essere stata in Russia e a Cuba, Phuc fuggì in Canada per “essere dimenticata”, come dichiarò qualche anno dopo. Oggi vive vicino a Toronto e ha due figli maschi, di 21 e 18 anni. La sua è stata una vita di dolore. A causa delle ustioni profonde, Phuc non è più riuscita a muovere il braccio sinistro ed ha dovuto rinunciare al sogno di suonare il piano.

Normalmente, ha spiegato lo specialista che l’avrà in cura a Miami, le persone che subiscono questo tipo di ferite non sopravvivono. Il trattamento laser che il dottor Waibel userà per tentare di curare la ‘bambina del Napalm’ è molto caro, dai 1.500 a 2.000 dollari a seduta. Ma il medico ha deciso di non farsi pagare dopo averla conosciuta e dopo aver ascoltato la sua storia.

Accanto a Phuc, al centro di dermatologia, ci sono i due uomini più importanti della sua vita. Suo marito, Bui Huy Toan, e l’autore della foto. “Lui è l’inizio e la fine”, ha detto Phuc dell’uomo che è solita chiamare ‘zio Ut’. “Mi ha scattato quella foto e adesso sarà con me in questo nuovo capitolo della mia vita. Spero che un giorno non proverò più dolore, anche se nessun’operazione, nessuna medicina, nessun dottore, può curare il mio cuore”.

(Foto Ap/Ansa)

FILE - In this Oct. 26, 1996, file photo, Kim Phuc, the victim of a napalm air strike in Vietnam in 1972, looks at a photo of herself holding her sleeping son, her back still bearing scars from the napalm burns, during a visit to the photography exhibit, "Eyewitness 1996," at the Museum of Tolerance in Los Angeles. The Pulitzer Prize-winning photo of Phan fleeing after the attack, by Nick Ut, is at left. (ANSA/AP Photo/Nick Ut, File) NICK UT/more
La foto famosa del 1972
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