ROMA – Quanto pagheremmo di Imu sulla prima casa, se la cancellazione della rata di dicembre non dovesse andare in porto? Il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, martedì ha espresso i suoi dubbi in merito al fatto che le risorse non sono ancora state reperite e il Corriere della Sera si esercita sull’ipotesi di scuola. Il ritorno puro e semplice della seconda rata Imu, senza correttivi e detrazioni, secondo il Corriere, verrebbe a costare fino a 100 euro in più rispetto al 2012.
Gino Pagliuca ha fatto i conti per noi:
Se si decidesse di far pagare il tributo: nei comuni che deliberassero un aumento delle aliquote rispetto al 2012 (e hanno tempo per farlo fino al 30 novembre) per pagare solo la seconda rata 2013 i contribuenti finirebbero per sborsare di più di quanto versato lo scorso anno per l’intero balzello.
Perché questo controsenso?
Semplicemente: la seconda rata dell’Imu è pari al totale dovuto per l’anno detraendo l’importo pagato per la prima rata. La rata di giugno di quest’anno non è stata pagata, ma secondo le disposizioni doveva essere la metà dell’importo versato lo scorso anno e non il 50% dell’importo dovuto per il 2013 (impossibile a determinarsi perché non c’erano le delibere) e quindi dove il Comune decidesse un aumento di aliquota l’importo dovuto per il 2013 non sarebbe la metà dell’intera imposta ma una cifra più alta.
Il Corriere enumera i tre casi sull’Imu 2013:
Se l’aliquota è la stessa dello scorso anno nel caso si dovesse pagare basterà fare la somma di quanto versato lo scorso anno e pagare la metà, purché non vi siano figli conviventi di età inferiore a 26 anni o se il loro numero non è cambiato. Se invece vi fosse un aumento della prole bisognerà aggiungere 25 euro (ovvero la metà dei 50 euro riconosciuti dalla legge per ogni figlio e per ogni anno) per ogni figlio sopraggiunto o togliere altrettanto per ogni figlio staccatosi dal nucleo familiare.
Nel caso di aliquota maggiorata si dovrà versare più della metà:
Per restare alla nostra casa da mille euro di rendita e dando per scontato che non abbia una classificazione catastale di lusso la situazione che si prospetta nel caso bisognasse pagare la seconda rata Imu 2013 è la seguente: lo scorso anno i proprietari hanno versato in tutto 472 euro; a dicembre dovrebbero spenderne solo per la seconda rata 572. Vediamo perché: l’Imu 2013 allo 0,6% sarebbe di 808 euro; da questa cifra va tolta la rata risparmiata a giugno, cioè 236 euro (la metà di quanto dovuto per il 2012), rimane una differenza da pagare di 572 euro.
In caso di seconda casa nello stesso comune, infine, aumenta l’Irpef:
Non cambia l’importo dell’Imu (nei maggiori comuni l’aliquota è già ai massimi di legge) ma nel conto delle imposte 2013 va messo anche il ritorno sia pure al 50% dell’Irpef sui redditi figurativi. In pratica significa che avere un’abitazione con rendita catastale da mille euro porterà ad aggiungere al reddito imponibile ai fini Irpef altri 700 euro e a sborsare tra i 250 e i 300 euro di tasse in più, perché la cifra impatta anche sul prelievo per le addizionali regionali e comunali.
Ecco la tabella del Corriere della Sera
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