Incidente Irpinia, parenti riconoscono vittime: palestra diventa camera ardente

MONTEFORTE IRPINO (AVELLINO) – Per riconoscere le vittime della tragedia del pullman caduto dal viadotto a Monteforte Irpino in provincia di Avellino, i parenti delle vittime vengono chiamati uno ad uno nella camera ardente allestita nella palestra della scuola media.

A riconoscere le 39 vittime, ci sono figli, nipoti. Come racconta Repubblica,

“I parenti si  conoscono quasi tutti: “Siamo parenti e vicini di casa”, raccontano. Quasi tutti hanno appreso la notizia della strage dalla televisione. “Stavo sentendo il tg quando hanno detto che un bus era finito in una scarpata – dice Mario Terracciano, che nell’incidente ha perso sua mamma Barbara e suo papà Mario, tutti di Pozzuoli – ho sentito che veniva da Telese Terme, ho capito subito che si trattava di loro. Avevo sentito mia mamma poche ore prima, si era preoccupata del mio pranzo”. Nell’incidente Mario ha perso anche i suoi zii: “Una settimana fa erano stati in Calabria, erano persone semplici che volevano solo qualche ora di serenità”. 

Sono intanto stazionarie le condizione della donna di 44 anni, sopravvissuta alla tragedia, ricoverata nel reparto rianimazione dell’ospedale “Moscati” di Avellino. La scorsa notte, è stata sottoposta ad un intervento chirurgico. La donna, Clorinda Iaccarino, questo il nome, risiede, insieme al marito, Antonio Del Giudice, e alle due figlie, Simona e Silvana, anch’essi a bordo del bus, a Monteruscello (Napoli), ha subito un intervento di laparotomia e presenta una vasta frattura del bacino oltre a lesioni vertebrali che non hanno però interessato il midollo.

La donna ha chiesto notizie dei suoi familiari che, secondo fonti ospedaliere, sarebbero stati ricoverati al ”Loreto Mare” di Napoli in gravissime condizioni. Un altro passeggero è stato invece operato per una vasta ferita al volto mentre un bambino di due anni, con ferite occipitali e sospette lesioni interne, dopo essere stato intubato e stabilizzato, è stato trasferito all’ospedale ”Santobono” di Napoli.

Un terzo passeggero è stato operato per una vasta ferita al volto. Altri sei ricoverati nell’ospedale avellinese, uno dei quali dimesso in mattinata, sono altrettanti automobilisti coinvolti sul viadotto autostradale nella drammatica carambola del pullman: hanno rimediato ferite lievi ed ematomi e anche, per uno di essi, la frattura di un braccio. Subito dopo il ricovero, poco dopo la mezzanotte, uno dei passeggeri del bus è deceduto in ospedale per un forte trauma addominale che ha leso gli organi vitali.

I FUNERALI – Se arriverà l’ok da parte del magistrato, martedì 30 luglio si svolgeranno i funerali delle  vittime. Secondo quanto rende noto il sindaco di Pozzuoli, Vincenzo Figliolia, i funerali potrebbero svolgersi al Palazzetto dello Sport di Monteruscello, frazione di Pozzuoli, alle ore 10, la cittadina campana da cui provenivano gran parte delle vittime.

Il Procuratore capo di Avellino, Rosario Cantelmo, ha fatto sapere che gli inquirenti “stanno ancora valutando” il possibile rilascio delle 39 vittime della strage del bus di Monteforte Irpino per consentire la celebrazione dei funerali. Cantelmo, si è recato sul luogo dell’incidente, ha confermato l’apertura di un fascicolo con l’ipotesi di omicidio colposo plurimo che si muove su tre versanti principali: eventuali responsabilità dell’autista, morto nell’incidente; le condizioni tecniche del pullman Gran Turismo della società “Mondo Travel” di Giugliano e, insieme alla appropriatezza delle segnalazioni dei cantieri di lavoro presenti in quel tratto dell’autostrada Napoli-Canosa, la verifica della qualità tecnica delle barriere di protezione del viadotto.

(Foto Ap/LaPresse)

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