Rom investono filippina a Roma, fiaccolata nel quartiere Boccea e sit-in estrema destra FOTO

ROMA –  Una fiaccolata e una preghiera in strada nel quartiere Boccea. Così diverse decine di persone, guidate da un gruppo di suore filippine, hanno voluto ricordare la donna 44enne morta investita da un’auto lanciata a 180 km/h con tre rom a bordo. In piazza anche alcuni familiari della vittima. Le persone, si sono disposte attorno ad un mazzo di fiori posizionato per terra davanti alla fermata bus dove è stato ritrovato il corpo della donna.

“Poteva essere chiunque di noi a morire. Una strage assurda”. In tanti ripetono questa frase, scuotendo la testa davanti ai mazzi fiori lasciati in ricordo della donna filippina falciata da un’auto spinta a tutta velocità nelle vie della Capitale da tre rom, due dei quali minorenni.  I residenti del quartiere Boccea, all’indomani dell’incidente stradale avvenuto nelle ‘loro’ strade, sono esasperati e non perdonano quella che non esitano a definire una vera e propria “strage”. Un nervosismo sfociato anche in alcuni adesivi con su scritto ‘Investiamo gli zingari’. E la periferia della capitale si risveglia razzista. Abitano a pochi chilometri di distanza dal campo della Monachina dove vivevano i tre nomadi protagonisti dell’ inseguimento di ieri. E da tempo, come romani, si sentono anche “abbandonati”: “Sangue, corpi per terra, auto a tutta velocità. Ieri sembrava stare in un film horror” raccontano ancora sconvolti dalla tragedia che hanno visto proprio sotto casa loro: sirene, urla, gente “volata in aria dopo l’urto”, persone insanguinate per terra. “Ho visto una macchina che si portava sopra una persona poi caduta poche centinaia di metri più avanti. Vicino alla fermata del bus invece c’era il corpo di una donna”, dice il titolare di un bar vicino al luogo dell’ incidente. Alla fermata metro Battistini qualcuno ha attaccato degli adesivi razzisti: ‘Zingaro ladro assassino’, ‘Investiamo i zingari per strada’ c’è scritto sopra. E nel pomeriggio i residenti sono scesi in piazza: “Basta non ce la facciamo più – dice uno di loro – O uno si integra o se ne va. Non devono andare a scavare nell’immondizia. Non siamo razzisti ma serve una vera integrazione”.

E tra i commenti più duri “Riprendiamoci Roma. Roma è nostra”; i campi rom? “Damoje foco”. In piazza anche esponenti di ‘Noi con Salvini’ – i ‘leghisti’ hanno srotolato lo striscione ‘Basta violenze rom. Marino vattene’ – Ncd e Fratelli d’Italia che ha avviato una raccolta firme con l’obiettivo di smantellare tutti i campi rom della Capitale. E nel quartiere il dibattito si anima. “Era mejo Alemanno – sbotta un’anziana – Ma ‘ndo sta ‘sto sindaco? Vuole dargli anche le case mentre qui siamo abbandonati”. Alla fermata del bus, davanti ai mazzi di fiori lasciati in ricordo della vittima, va in scena un battibecco tra una signora e un gruppetto di ragazzi. “I rom e gli zingari? Devono essere buttati fuori dall’ Italia – tuona la donna – E se ci fosse stata tua madre qui per terra? Questa è feccia che non ha voglia di integrarsi. A 17 anni si va a scuola non in auto a 180 all’ora. Qui c’è bisogno di legalità. Non di altro”. “Vabbè signora qui così però torniamo al medioevo” chiosa uno dei giovani prima di salire sul bus. Intanto alla fermata è stato lasciato un cartello per il sindaco Marino. “I tuoi cari amici zingari portali a casa tua” la frase scritta. E diversi passando di lì e leggendolo commentano: “Hanno fatto bene a scriverlo. Sono d’accordo”. Altri invece aggiungono: “Non è tutta colpa di Marino. I problemi sono sempre gli stessi ma nessuno li risolve”.

Oltre ai militanti di ‘Noi con Salvini’ in piazza anche alcuni militanti dell’estrema destra radunati dietro lo striscione ‘Nessuno tocchi il mio popolo’. Tra gli slogan urlati, ‘Boia chi molla è il mio grido di battaglia’, ‘Diritto alla casa, diritto al lavoro non ce lo abbiamo noi non ce lo avranno loro’. A presidiare la piazza le forze dell’ordine in tenuta anti-sommossa. Le foto Ansa.

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