AVELLINO – Un autobus carico di pellegrini, di ritorno da tre giorni fra il santuario di Loreto nelle Marche e Padre Pio in Puglia, è sbandato e volato giù da un viadotto lungo l’autostrada A16 Napoli-Canosa, precipitando giù dalla scarpata per 30 metri. 38 le vittime, decine i feriti, alcuni in gravi condizioni. Non è ben chiaro cosa abbia causato l’incidente: potrebbe essere stata l’esplosione di un pneumatico o i freni che non hanno funzionato ma anche la distrazione dell’autista o un colpo di sonno. Ma attorno alle 13 del giorno successivo l’Ansa batte una notizia che fa parzialmente luce su quanto è accaduto:
Parti del sistema di trasmissione dell’autobus sono state trovate a terra oltre un chilometro prima del luogo dove e’ precipitato e questo, sottolineano all’ANSA fonti vicine all’inchiesta, rende molto probabile che il mezzo fosse già danneggiato mentre percorreva un tratto in forte pendenza.
Da alcune testimonianze raccolte fra gli automobilisti emerge anche l’ipotesi che l’autista, arrivando a tutta velocità sulle auto incolonnate, abbia tentato una manovra disperata, sterzando bruscamente per evitare un impatto micidiale per le persone che vi si trovavano, al prezzo della vita sua e dei pellegrini del pullman.
Lunedì mattina l’agenzia Ansa ha riferito che
“nel luogo dove domenica sera è avvenuto l’incidente la polizia non ha rilevato segni di frenata da parte dell’autobus”.
È possibile che l’autista non abbia dato peso alle indicazioni di rallentamenti in vista e si sia accorto solo allultimo momento della coda davanti a lui. Non si può escludere che i freni non abbiano funzionato e allora l’autista abbia cercato di evitare l’impatto buttandosi su un lato:
“Il mezzo, secondo una prima ricostruzione, ha strusciato per molti metri lungo una barriera di cemento ed ha poi sfondato il guardrail finendo nella scarpata”.
Il bilancio, ancora provvisorio, è di 38 morti e 10 feriti, molti dei quali i gravi condizioni. Ma ai feriti devono essere aggiunte altre 14 persone che non erano sul pullman ma sulle loro auto e che sono stati travolti dal mezzo impazzito. Tra i cadaveri estratti dai rottami del pullmann, c’è l’autista dell’autobus, noleggiato dalla ”Mondo Travel” di Giugliano (Napoli), dove il pullman stava rientrando dopo il pellegrinaggio.
Il ministro per trasporti e infrastrutture Maurizio Lupi parlando a Start su Radiouno ha spiegato che l”autobus caduto nella scarpata nella notte sulla A16 aveva superato la revisione del marzo 2013. “Ho fatto verificare se fosse stato sottoposto alla revisione tecnica annuale – ha detto Lupi – e la risposta è appena arrivata: la revisione è stata fatta nel marzo 2013”.
Napolitano: “Sciagura inaccettabile”. “Questa inaccettabile sciagura richiama tutti, istituzioni e cittadini, ad un più tenace impegno per la sicurezza stradale e impone ogni iniziativa utile a ridurre i fattori di rischio”. Lo afferma il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel messaggio inviato al Presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro.
I funerali martedì a Pozzuoli. Si svolgeranno domani i funerali delle 38 vittime del bus precipato a Monteforte Irpino (Avellino). Lo conferma Vincenzo Figliolia, sindaco di Pozzuoli. I funerali si svolgeranno al Palasport di Monteruscello, frazione di Pozzuoli, alle 9.30. Nel pomeriggio di oggi ci sarà il trasferimento delle salme.
Velocità alta e senza una porta. L’autobus precipitato è giunto sul luogo dell’incidente a forte velocitàe con la porta anteriore aperta o mancante, forse a causa di un precedente contatto. E’ quanto avrebbe affermato, secondo l’ANSA, l’operatore che, circa un chilometro prima, segnalava rallentamenti sull’autostrada. .
La giornata conclusasi con la strage doveva, ha scritto il Messaggero, concludere
“allegramente il rientro a casa dopo una gita durata tre giorni alla Abbazia di Loreto nelle Marche. Ieri c’era stata anche una sosta a Pietrelcina, nel santuario di Padre Pio, poi la decisione di utilizzare la Napoli-Bari per rientrare a casa. Invece quasi tutti i pellegrini hanno trovato la morte nel pullman precipitato da un viadotto dell’autostrada A16 Napoli-Bari”.
L’autobus prima di uscire di strada ha tamponato una colonna di auto in rallentamento e fatto una strage.
Una delle superstiti, Annalisa, ha raccontato a suo zio Vincenzo Rusciano, che l’ha incontrata in ospedale ad Avellino:
“Mia nipote mi ha raccontato che è scoppiata la gomma sinistra dell’autobus. L’autista ha cercato di tenere il controllo in tutti i modi ma non c’è riuscito e il bus ha sbandato finendo giù nel dirupo”:
Annalisa è mamma di due bimbi, coinvolti nell’incidente e ricoverati al Santobono di Napoli. Suo marito è ricoverato al Cardarelli. “Le ho parlato solo pochi minuti – dice lo zio Vincenzo – Aveva il volto tumefatto e non riusciva a parlare bene”. Quello della famiglia Rusciano è un bilancio di quattro superstiti, ma anche di quattro parenti che hanno perso la vita nell’incidente dell’autostrada in Irpinia. Sono infatti morte due sorelle di Vincenzo Rusciano e due cognate.
L’incidente è avvenuto domenica sera, intorno alle 20.30, tra Monteforte Irpino e Baiano. Sul posto sono intervenute squadre dei vigili del fuoco .
Secondo i vigili del fuoco, nell’autobus c’erano una quarantina di persone che avevano partecipato al pellegrinaggio e tornavano verso Napoli. La destinazione finale dell’autobus sarebbe dovuta essere Giugliano. La zona dove è avvenuto l’incidente è particolarmente impervia e questo – riferiscono i soccorritori – rende particolarmente difficoltose le operazioni”.
Da una prima ricostruzione, l’autobus avrebbe tamponato 4-5 auto che erano incolonnate e dopo aver sbandato ha rotto il guardrail ed è uscito di strada in corrispondenza di un viadotto.
Secondo la società Autostrade, l’autobus è giunto in “velocità nei pressi di un rallentamento di traffico, nonostante fosse segnalato sia dai pannelli a messaggio variabile che dal personale sul posto, e tamponava una serie di autovetture, finendo poi fuori strada in corrispondenza del viadotto Acqualonga”.
Sul posto vigili del fuoco e polizia stradale sono al lavoro per tirare fuori i passeggeri dalle lamiere. Tra di loro molti bambini. Sull’autobus viaggiavano una quarantina di persone che avevano partecipato a un pellegrinaggio. “La zona dove è avvenuto l’incidente è particolarmente impervia e questo – riferiscono i soccorritori – rende particolarmente difficoltose le operazioni”
L’autostrada è stata chiusa al chilometro 32 dove sono rimasti coinvolti il mezzo e diverse autovetture. All’interno del tratto chiuso, il traffico è bloccato e si sono formati 4 chilometri di coda.
(Foto Ansa)
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