Isis, volevano decapitare per strada e filmarsi anche. Presi in Australia

SYDNEY – L’idea era questa: ora andiamo per strada, prendiamo delle persone a caso (i cosiddetti “civili”), li decapitiamo. Ma non basta: dobbiamo lasciare una testimonianza, dobbiamo lanciare un messaggio. Quindi, filmiamoci mentre mozziamo le teste, così l’Occidente che facciamo sul serio. Sono i combattenti Isis in Australia, sono gli emuli del boia di James Foley e Steven Sotloff (i giornalisti decapitati qualche settimana fa). Ma prima che la loro idea si realizzasse, sono stati catturati.

Maxi operazione ha portato all’arresto di 15 persone: secondo gli investigatori, volevano commettere omicidi e filmare la decapitazione di un civile. Secondo la tv pubblica Abc, i sospetti stavano progettando in particolare di eliminare un civile a caso a Sydney, avvolgerlo in una bandiera dello Stato islamico e decapitarlo davanti ad una videocamera.

Sono oltre 800 i poliziotti che hanno partecipato al blitz antiterrorismo eseguito all’alba nei sobborghi di Sydney e Brisbane, negli stati del Queensland e del Nuovo Galles del Sud, con l’obiettivo di interrogare 25 presunti membri dell’Isis.

L’operazione, la più vasta del suo genere mai organizzata in Australia, arriva appena una settimana dopo che Canberra ha alzato il livello di allerta contro la minaccia terroristica costituita dai combattenti australiani dell’Isis di ritorno dal Medio Oriente.

I blitz sono stati decisi dopo aver intercettato un messaggio di un “australiano apparentemente molto in alto nella gerarchia dell’Isis” che faceva appello alle “reti di sostegno in Australia” a compiere “omicidi” pubblici, ha annunciato il primo ministro Tony Abbott.

(Foto Ansa)

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