James Foley, giornalista Usa decapitato dagli jihadisti: “La nostra vendetta” FOTO

ROMA – Gli jihadisti sunniti dello Stato Islmaico si sono macchiati di un ennesimo atto barbarico. Hanno diffuso un video, dal titolo “messaggio all’America” in cui decapitano il giornalista James Foley, 40enne freelance di Boston rapito nel gennaio del 2013 in Siria. Nelle immagini si vede Foley in ginocchio con una tuta arancione, come quella indossata dai prigionieri di Guantanao con alle spalle un uomo vestito di nero. Poco dopo – pochi i frammenti diffusi al momento – si vede il corpo di Foley con la testa insanguinata poggiata in grembo.

Prima delle immagini della decapitazione si leggono delle scritte in arabo ed inglese spiegare che questa è la prima risposta promessa a Barack Obama per i raid aerei degli ultimi giorni contro Is. Raid che hanno portato gli Usa, “su una superficie scivolosa verso un nuovo fronte di guerra contro i musulmani. Qualsiasi tuo tentativo, Obama, di negare le libertà e la sicurezza ai musulmani sotto il califfato islamico (il regime imposto da Is in parte di Iraq e Siria a fine giugno, ndr) portera’ alla carneficina della tua gente”.

Nel video parla lo stesso Foley che si rivolge ai cari accusando gli Usa e Obama di essere responsabili della sua morte. Dopo il guerrigliero al suo fianco, che con un coltello taglia la testa a Foley, avverte che anche un secondo americano è nelle loro mani. Presentato come Steven Joel Sotloff, corrispondente di Time, disperso dall’agosto del 2013 in Libia, è indicato come la prossima vittima: “Dipende dalle prossime decisioni di Obama”. Le immagini sono terribili e YouTube ha provveduto immediatamente a rimuovere il video dal web.

 

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