MILANO – “Dopo diversi gratificanti anni come giudice a Masterchef e Masterchef Junior, ho deciso di non tornare per una sesta stagione”. Joe Bastianich annuncia sul suo profilo Facebook l’addio alla versione americana della trasmissione che gli ha dato popolarità. Lo chef conferma, invece, la sua partecipazione alla terza stagione di Restaurant Startup sulla Cnbc, nella terza stagione di Masterchef Junior, che debutterà a gennaio su Fox e in Masterchef Italia, nel ruolo di giudice.
“Mi sono ritirato da Masterchef America per tanti motivi, ma soprattutto perché mi voglio concentrare di più sull’Italia”. A scriverlo su Facebook è il cuoco del talent culinario che gli ha dato la fama tv e che l’ha portato a condurre anche l’edizione italiana del programma insieme a Carlo Cracco e Bruno Barbieri. “Ho tantissimi progetti televisivi in Italia: oltre alla seconda edizione di ‘On the road’ – anticipa Bastianich- anche un nuovo programma meno di nicchia e che non ha a che fare con il cibo”.
Bastianich, che a Milano presenta il suo libro “Giuseppino. Da New York all’Italia: storia del mio ritorno a casa”, non vuole sbottonarsi sui suoi progetti, ma poi racconta che tra le sue idee per il piccolo schermo c’è quella di un programma sul concetto di italoamericano: “Andando in giro ho capito che per voi è molto curioso perché è una cultura vicina ma diversa, che conoscete poco, per questo sarebbe interessante raccontare come l’italianità si sia diffusa nel mondo”. Oltre che in tv, il ristoratore figlio di esuli istriani emigrati a New York ha appuntamenti in agenda anche dal vivo: il 15 dicembre sarà alla Salumeria della Musica di Milano con lo spettacolo ‘Mixtape’, “un mix di musical, teatro e cabaret in cui io canto e gestisco lo spettacolo in stile americano”.
Se la “tv è come il terzo bicchiere di vino, ti fa somigliare di più a te stesso” come scrive nel suo libro appena uscito, “il palco – scherza Joe – è come il quinto, diventi la versione esagerata di te stesso”. Un po’ come era nella prima edizione di ‘Masterchef’, quando tirava i piatti dei concorrenti e diceva un sacco di parolacce? “Il mio compito televisivo è evolvere come personaggio, quest’anno cambierò volto, sarò più simpatico e bravo di quanto sono stato finora”. E come cambierà il programma? “Il tema è come vivono gli italiani, dal Nord al Sud del Paese, sarà – dice – il racconto di un’Italia vera”.
Ci saranno concorrenti stranieri come lo scorso anno? “Quella carta ce la siamo già giocata”, tira dritto Bastianich, cui la produzione ha imposto la consegna del silenzio. Oggi il ristoratore tv vive tra l’America e l’Italia, con base a Milano, “dove fino alla prima edizione di Masterchef – ricorda – riuscivo ad andare a suonare la chitarra al parco Sempione”. Nonostante risieda praticamente qui, preferisce non occuparsi dei grandi temi come l’Expo (“non ho un’idea, spero che vada bene”) e della situazione italiana dice di avere un’idea piuttosto vaga. Comunque, vista da un italoamericano “ci sono tanti problemi, ma torneranno tempi migliori, ciò che manca è l’ottimismo”. E della politica italiana cosa pensa? “Renzi è una speranza, ha un compito difficile ma è simpatico e disponibile, però sono più ferrato sulla scena americana”. Sostiene ancora Obama? “Ormai è un pollo cotto, ma capire chi mettere alla griglia dopo di lui è il nostro grande problema”.
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