ROMA – “Camminare sempre, alla presenza del Signore, alla luce del Signore, cercando di vivere con quella irreprensibilità che chiede Dio”. Il nuovo Papa, tornato nella Sistina con i cardinali che lo hanno eletto parla così alla “sua” Chiesa.
Francesco lancia un monito: “Noi possiamo camminare quanto vogliamo, possiamo edificare tante cose, ma se non confessiamo a Gesù Cristo, la cosa non va”. “Diventeremo – ha detto – una Ong pietosa ma non la Chiesa, sposa del Signore. Quando non si cammina, ci si ferma. Quando non si edifica sulle pietre cosa succede? Succede quello che succede ai bambini sulla spiaggia quando fanno i castelli di sabbia, tutto viene giù, è senza consistenza”.
Il Papa ha citato una frase di Leon Bloy riferita a quando non si confessa Gesù Cristo: “Chi non prega il Signore, prega il diavolo”, perché “quando non si confessa Gesù Cristo – ha spiegato – si confessa la mondanità del diavolo, la mondanità del demonio”.
E ha proseguito: “Camminare, edificare-costruire, confessare. Ma la cosa non è così facile, perché nel camminare, nel costruire, nel confessare delle volte ci sono scosse, ci sono movimenti che non sono proprio movimenti del cammino: sono movimenti che ci tirano indietro”. “Lo stesso Pietro che ha confessato Gesù Cristo – ricorda Jorge Mario Bergoglio nella sua prima omelia da Pontefice Romano – gli dice: ‘Tu sei Cristo, il Figlio del Dio vivo. Io ti seguo, ma non parliamo di Croce. Questo non c’entra’.
Ti seguo senza la Croce’. Quando camminiamo senza la Croce, quando edifichiamo senza la Croce e quando confessiamo un Cristo senza Croce – ha osservato – non siamo discepoli del Signore: siamo mondani: siamo vescovi, preti, cardinali, papi, ma non discepoli del Signore”.
“Io vorrei che tutti, dopo questi giorni di grazia – ha detto ai cardinali Papa Francesco – abbiamo il coraggio – proprio il coraggio – di camminare in presenza del Signore, con la Croce del Signore; di edificare la Chiesa sul sangue del Signore, che è versato sulla Croce; e di confessare l’unica gloria, Cristo Crocifisso. E così la Chiesa andrà avanti”.
Nella Sistina, dove è tornato l’altare post-conciliare tolto da Benedetto XVI che da qualche anno solo in questo luogo celebrava spalle al popolo ma rimangono gli inginocchiatoi perché l’Eucaristia viene distribuita solo così una preghiera particolare è stata elevata a Dio perché Benedetto XVI possa servire la Chiesa anche “nel nascondimento con una vita dedicata alla preghiera e alla meditazione”.
Le foto e un video della prima messa di Papa Francesco (LaPresse)