TRIPOLI – Sguardo freddo, quasi assente, sul viso i segni delle torture subite pochi giorni fa. Sono state diffuse le foto di Saadi Gheddafi, uno dei figli dell’ex dittatore libico. Il 42enne, con un passato da calciatore nell’Udinese e nel Perugia, aveva tentato la fuga ma è stato estradato nel marzo 2014. Rinchiuso nel carcere Al Hadba, Gheddafi jr recentemente è stato protagonista di un video in cui veniva torturato.
L’ex ministro degli Esteri Emma Bonino, insieme ad altri politici, ha pubblicato un appello:
“La Libia non sarebbe un Paese migliore con l’eliminazione dei due figli del suo ex dittatore. La sorte dei due Gheddafi non può rappresentare una nuova macchia nera su un Paese devastato. Qui non si tratta di tirannicidio, forse neanche più di vendetta. Un processo equo è un’occasione per fare davvero i conti col proprio passato. Un’occasione che la Libia non può permettersi di perdere. Come non possiamo permettercelo noi, che in quel pantano siamo immersi fino al collo”.
“Del resto l’Italia – viene ricordato -, a livello governativo e grazie all’impegno di “Nessuno tocchi Caino”, “Non c’è Pace Senza Giustizia” e della Comunità di Sant’Egidio, è stata continuativamente alla testa delle battaglie in sede Onu per la moratoria sulla pena di morte e per l’istituzione della Corte penale internazionale”. “La Libia – concludono i firmatari – deve aprire una fase nuova del dopo Gheddafi. Bisogna partire da un po’ di giustizia, non da fucilazioni e torture”.