M5S, Paola Pinna e Massimo Artini espulsi: protesta sotto casa di Beppe Grillo

M5S, Paola Pinna e Massimo Artini espulsi: quasi rivolta contro Beppe Grillo
M5S, Paola Pinna e Massimo Artini espulsi: quasi rivolta contro Beppe Grillo

ROMA – E alla fine, come prevedibile, espulsione fu: Paola Pinna e Massimo Artini sono stati espulsi dal M5S. E la protesta monta al punto che una delegazione di “ribelli” va sotto casa di Beppe Grillo per chiedere lumi sull’ultima epurazione. I militanti iscritti al blog di Beppe Grillo giovedì pomeriggio hanno votato a favore dell’espulsione dei deputati criticati da Grillo in un post.

Alla votazione hanno partecipato 27.818 iscritti certificati. I sì sono stati 19.436 pari al 69,8%, i no 8.382 pari al 30,2%. Ma dietro queste due ultime espulsioni c’è una quasi rivolta del M5S.

“Beppe stavolta non ci sto” lo dicono più di qualche deputato e senatore M5S per come è stata trattata dal leader la vicenda dell’espulsione “per soldi” degli onorevoli Pinna e Artini. I due sono finiti sotto accusa perché, è l’accusa rivolta loro da Grillo via blog, non avrebbero restituito pare del loro stipendio come invece prevede il regolamento del M5S. Grillo così scrive, mette i due nomi e cognomi, e invita i lettori a votare l’espulsione.

Non sarebbe la prima volta, d’altra parte. Ma stavolta succede altro: succede in prima battuta che i due epurandi si difendano con tanto di copia dei bonifici dalle accusa. Dicono Pinna e Artini che loro i soldi li hanno restituiti eccome e allegano materiale e documenti. E passano al contrattacco: secondo loro Grillo così facendo non avrebbe rispettato il regolamento del Movimento visto che per Statuto prima delle espulsioni si riunisce l’assemblea.

Eallora, il sospetto: Grillo in realtà voleva cacciare due onorevoli scomodi e critici. Non rispettosi dei diktat del capo, anzi, fin troppo esuberanti nell’esprimere critiche al partito. Ecco una dichiarazione recente, post regionali, di Paola Pinna:

“Da interpreti della protesta e da unica alternativa credibile a un sistema corrotto e inefficace, dominato da un malaffare lontano dalle istanze dei cittadini, siamo diventati marginali sulla scena politica. Ci siamo auto-condannati all’esclusione rinunciando al nostro ruolo di innovatori, che è stato usurpato da chi oggi inneggia a un 2 a 0 che non c’è o da chi festeggia dicendo ‘ho fatto meglio dell’Umberto e anche del Silvio’”.

Le reazioni stavolta non si sono fatte attendere. Federico Pizzarotti, sindaco di Parma e in aperta rottura con Grillo da mesi, ha detto: “Spero che qualcuno riprenda lucidità e si fermi in tempo. Non ho sacrificato parte della mia vita per vedere accadere tutto questo”. La deputata M5s Patrizia Terzoni esprime la sua contrarietà all’espulsione dei suoi colleghi: “Io voto no, aiutateci a diffondere la verità”, scrive sulla sua pagina Facebook lanciando l’hashtag #beppequestavoltanoncisto. Un’altra deputata del Movimento,

Eleonora Bechis: “Il blog viola il regolamento!”, scrive la deputata M5S su Twitter contro il blog di Beppe Grillo. “Artini e Pinna sono M5S – scrive Bechis – chi ha scritto quello schifo?”. E così via. Senza contare la “rivolta della tv”: più di qualche deputato M5S ha violato l’ordine di Grillo di non andare in televisione. E invece Walter Rizzetto, Sebastiano Barbanti e Tancredi Turco hanno partecipato a talk politici ed espresso critiche sul M5S visti i risultati alle regionali.

In serata la delegazione grillina sotto casa del leader per chiedere lumi.

Grillo riceve Artini e Daga. Ma non cambia idea su espulsioni. Dopo una lunga attesa, più di qualche ora, Beppe Grillo ha incontrato i deputati del M5S Massimo Artini e Federica Daga nella sua villa di Marina di Bibbona per ascoltarli in merito alla procedura di espulsione nei confronti dello stesso Artini e della deputata Paola Pinna. Il leader cinquestelle aveva precedentemente avuto una lunghissima conversazione di circa due ore con un altro deputato cinquestelle, Samuele Segoni, anche lui arrivato sul litorale toscano per incontrarlo.

Grillo avrebbe ascoltato le ragioni di chi lo ha raggiunto ma – viene riferito – non si sarebbe mosso dalle proprie posizioni, limitandosi a dire di volersi adeguare a quanto stabilito dalle votazioni del blog. Il resto della delegazione pentastellata, composta da una decina di deputati, non avrebbe partecipato all’incontro ristretto. Sul posto la delegazione 5S ha ricevuto solidarietà da una ventina di militanti accordi sul posto.

 

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