Manifesto Pdl “Non sono una bambola”: foto di donne da cataloghi per pubblicità

ROMA – Manifesto del Pdl sulle donne (“Sono una donna non sono una bambola“), ma le donne sono prese da fac-simili pubblicitari. Lo ha rivelato Nomfup, il blog di Twitter organizzato da Filippo Sensi, vicedirettore di Europa. Il manifesto è finito sulle pagine di molti giornali.

Le tre donne sul manifesto sono prese da siti che offrono volti per campagne pubblicitarie. Volti a pagamento. Esempio: sei un venditore di mensole che vuole vendere le mensole. Cerchi il volto ideale per il tuo banner pubblicitario su internet. La trovi su uno di questi siti. Paghi. Metti la tua bella faccia sotto la scritta: “Compra le nostre mensole, quelle che non crollano mai”.

E così deve aver fatto il Pdl: una è reperibile con la descrizione “Sorridente donna anziana felice. Isolato su sfondo bianco“. L’altra si trova con “Sorridere anziani braccia incrociate in piedi signora, guardando la fotocamera“. L’altra si trova nel banner pubblicitario di un’azienda che vende componenti per ufficio.

Pensare che la campagna del Pdl era nata per sbugiardare Bersani: Bersani aveva detto che Berlusconi usa le donne “come bambole gonfiabili”. Le donne del Pdl, indignate (con Daniela Santanchè in testa), avevano deciso di reagire con questo manifesto in cui rivendicare con orgoglio il proprio voto pidiellino “come donne”.

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