ARENA FONTE NOVA, SALVADOR, BRASILE – Mario Ferri detto “Superman” e “Falco”, italiano non nuovo a questo tipo di imprese, ha fatto invasione di campo durante Belgio-Usa, ottavo di finale dei Mondiali 2014. La partita è stata interrotta per qualche secondo. Ferri indossava la solita maglietta di Superman con due scritte: “#Save Favelas Children” e “#Ciro Vive”.
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Ferri, 27 anni, pescarese, è entrato in campo al 16′ del primo tempo e nessuno ha provato a fermarlo, fino all’intervento del calciatore belga De Bruyne e poi degli addetti alla sicurezza dell’Arena Fonte Nova di Fortaleza.
Raggiunto telefonicamente dall’ANSA, Ferri spiega di essere “circondato da 30 o 40 persone, tra cui un italiano della Fifa che sta cercando di difendermi. Mi hanno detto che ho commesso due reati – aggiunge l’invasore – Sono entrato allo stadio come fotografo e avevo un pass. Sono in Brasile per occuparmi di un reportage per un giornale e ne ho approfittato per fare l’invasione”, conclude rapidamente prima di dover riagganciare.
Per le sue ripetute invasioni di campo Ferri ha scontato anche qualche mese di carcere nel 2011 e non può entrare in nessuno stadio fino al 2018. Quindi ancora una volta è riuscito a stupire tutti, dopo le invasioni durante l’amichevole Italia-Olanda del novembre 2009 (in cui voleva dire a Lippi di convocare Cassano ai Mondiali), quella ad Abu Dhabi durante il Mondiale per club, nella partita Inter-Mazembe (dicembre 2009) e a Wembley durante la finale di Champions League fra Barcellona e Manchester United.
Ferri aveva già colpito ai Mondiali in Sudafrica, quando entrò in campo mentre si giocava la semifinale Germania-Spagna. Fra le sue imprese “extracalcistiche”, spicca il viaggio in pedalò da Pescara alla Croazia, attraversando uno dei tratti più larghi dell’Adriatico.
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