Convegno Italianieuropei: Massimo D’Alema ride con Monti e Stiglitz

Pubblicato il 3 Maggio 2012 - 13:14 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – A margine del convegno “Oltre l’austerità” organizzato dalla Fondazione Italiani Europei che si è svolto il 2 maggio a Roma, Massimo D’Alema ride accanto all’economista e scrittore statunitense Joseph Stiglitz e al premier italiano Mario Monti.

Si tratta di una delle rare foto in cui l’ex presidente del Consiglio si lascia andare ad una risata (foto LaPresse)

IL CONVEGNO

Un’europa più unita è la condizione imprescindibile perché vi sia nel continente quella svolta nella politica economica in grado di trascinare i Paesi membri fuori dalla crisi. E’ questa, in sintesi, l’analisi che il presidente della Fondazione Italianieuropei, Massimo D’Alema, ha offerto all’uditorio del seminario  al quale hanno partecipato anche il presidente del Consiglio, Mario Monti, e l’economista Joseph Stiglitz.

Secondo D’Alema,” l’Italia è stata condizionata”, nel suo percorso per uscire dalla crisi, “da rendite corporative e da diverse chiusure. Le riforme sono necessarie e il centrosinistra ha dimostrato di non volersi sottrarre: in termini di contenimento della spesa pubblica i governi di centrosinistra hanno offerto le migliori performance”, ha rilevato D’Alema che, poi, ha sottolineato: “La saggezza convenzionale ha puntato sulla capacità di autoregolazione dei mercati, dimostrandosi inadeguata a creare le condizioni di una crescita europea”. Ma, per D’Alema, “il più grande elemento di squilibrio è la diseguaglianza sociale: è questo eccesso di diseguaglianza a bloccare la crescita economica. Questa diseguaglianza deve diventare, quindi, uno degli obiettivi della nostra politica fiscale”.

Per quanto riguarda l’Europa, D’Alema punta sulla capacità del vecchio continente di voltare pagina: “Oggi il tema al centro del dibattito pubblico è proprio la crescita. Non bisogna rinunciare al rigore ma combinare il rigore con un programma volto alla crescita economica e all’occupazione. E’ del tutto evidente – ha continuato D’Alema – che solo un’Europa più unita può gettare tutto il suo potenziale nell’impegno per tornare a crescere”.

Un obiettivo non estraneo alla crescita dell’economia internazionale: “Anche le grandi economie emergenti soffrono per la caduta della domanda europea. Ma – avverte D’Alema – le politiche economiche di coordinamento dell’Europa, che si limitano a degli ‘auspici’ laddove i vincoli europei sono regole, appaiono sbilanciate. Anche per questo gran parte dell’Europa guarda con speranza alla possibilita’ di un cambiamento politico in Francia. Esistono meccanismi che appaiono non adeguati e ritengo che sia utile aprire una discussione sugli eurobond. Così come utile è ipotizzare un rilancio dell’economia europea che passi attraverso il project bonds per ridare slancio agli investimenti europei”.

Tutto accompagnato a politiche che “cancellino l’immagine dell’Europa come spazio di sanzioni e punizioni, come potenza ostile agli stessi Stati membri. La Grecia, da questo punto di vista, è stata una pagina dolorosa e negativa”. Infine, Massimo D’Alema ha voluto elogiare l’esecutivo guidato da Mario Monti: “Il governo ha saputo combinare la fermezza a un forte impegno in sede europea proprio per proporre un’agenda europea per la crescita”.