ROMA – Micaela Quintavalle ha 33 anni e lavora all’Atac, l’azienda dei trasporti di Roma. La ragazza lavora nella rimessa di Tor Pagnotta ed è salita alla ribalta delle cronache in questi giorni. Micaela capeggia infatti la “rivolta degli autisti” che da lunedì 4 novembre hanno deciso di rinunciare ai turni straordinari per protestare contro quelli che definiscono “carichi di lavoro insostenibili”. Anche oggi molti autobus rimarranno fermi nelle rimesse, spiega il Messaggero che dedica alla ragazza un articolo, mentre i conducenti protesteranno alle 12.30 in piazza del Campidoglio.
Scrive Lorenzo De Cicco sul messaggero che
“Alle centinaia di dipendenti si uniranno anche i tre sindacati confederali, Cgil, Cisl e Uil che hanno organizzato un altro sit-in a piazza Santi Apostoli per chiedere al sindaco Marino di intervenire per ‘tutelare le condizioni di lavoro dei dipendenti Atac’. Intanto proseguono i disagi per i cittadini: dopo l’esordio di lunedì, la mobilitazione è andata avanti anche ieri e continuerà fino a sabato. Nei primi due giorni di protesta il calo del servizio, nella fascia tra le 11 e le 16.30, è stato di circa il 10%. Allungando i tempi di attesa per chi è abituato a spostarsi con i mezzi. E non bastassero le corse a singhiozzo, ieri è anche andata in tilt la palina elettronica più consultata dai turisti in visita a Roma, quella davanti alla stazione metro del Colosseo.
“La data clou della mobilitazione è quella di oggi [mercoledì 6 novembre n.d.r] quando andrà in scena un tentativo di “assedio” al Campidoglio. E per la prima volta si capirà quanti sono gli autisti che realmente hanno incrociato le braccia. Finora i numeri sono contrastanti: l’azienda parla di un centinaio di dipendenti, gli autisti ribelli raccontano invece di oltre duemila adesioni. Di certo si sa che sul gruppo creato su Facebook aperto ai conducenti finora hanno aderito 3.085 persone. Al timone della protesta Micaela Quintavalle, protagonista già lo scorso 28 ottobre di un appassionato intervento all’assemblea dei sindacati Atac dove ha lanciato la rivolta degli straordinari”.
“È proprio lei a fornire le percentuali degli autisti che aderiscono alla mobilitazione nelle varie autorimesse: Tor Vergata 100% – scrive – Tor Pagnotta 71%, Tor Sapienza 86%, Grottarossa 52%. “Non sono una sindacalista, sono una semplice autista”, precisa però Micaela. ‘Lavoro per pagarmi gli studi di Medicina – racconta – poi vorrei fare la psichiatra. Mi sono immatricolata nel 2000, subito dopo il liceo. Ho studiato tantissimo per superare l’esame di ammissione con oltre 4mila candidati. Poi però non ho potuto frequentare per via degli orari di lavoro. Nel 2010 ho ripreso a studiare e ora lavoro fino a tarda sera per essere in ospedale la mattina, chiedendo il cambio ai miei colleghi’. Ed è soprattutto per i colleghi che si sta battendo. ‘Ho visto dei papà piangere perché avevano fatto promesse ai figli senza poterle mantenere, perché avevano creduto all’assicurazione ricevuta dall’azienda sul pagamento degli arretrati’.
La ‘pasionaria’ racconta anche i ritmi di lavoro degli autisti: ‘Per 1.400 euro al mese facciamo 10-15 giorni di ferie l’anno. C’è gente che ha 70 giorni di ferie arretrate che non recupererà mai. Ma anche chi fa 30 ore al mese extra, in busta paga mette in tasca al massimo 200 euro in più’. L’azienda, dice ancora, non assume più e ‘tira avanti con i nostri straordinari. La verità è che gli autisti sono sotto organico mentre abbiamo quattro amministrativi per ogni conducente. Per questo non ci arrenderemo’. E Atac che fa? Ieri si parlava di un avviso affisso in alcune autorimesse su carta intestata della Prefettura che inviterebbe gli autisti a desistere da questa forma di protesta per evitare l’interruzione di pubblico servizio”.
Ecco alcune foto di Micaela postate sul suo profilo Facebook:
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