Migranti, la carretta del mare rossa e verde con sopra 133 bambini (foto)

LAMPEDUSA – Una carretta tutta colorata in avaria in mezzo al Mediterraneo. Trascinata da un’altra nave. Arrivano i soccorsi della marina militare e questa traversata, a differenza di tante, troppe altre, si conclude per fortuna con il salvataggio dei migranti.

Ma questa carretta che vedete in foto, rossa, verde e gialla, ha qualcosa di diverso. A bordo c’erano praticamente solo bambini: 133 quelli contati dai soccorritori. Così la barchetta colorata diventa improvvisamente più lugubre. Sono bimbi siriani, in fuga dalla guerra. Tanti hanno viaggiato da soli, lasciati partire dai genitori che hanno lasciato loro l’unico posto verso una vita che sperano migliore.

Mario Calabresi, direttore della Stampa, nel vedere la carretta colorata denuncia una sfasatura, una perdita di senso. La questione migranti è da tutti trattata in termini economici. Dietro, però, ci sono le storie e le persone. Scrive Calabresi:

Parlare di immigrati ormai è diventato difficilissimo, nessuno ha più pazienza d’ascoltare, i più moderati restano in silenzio, gli altri o invitano a rispedire ogni barca a destinazione o a girare la testa dall’altra parte quando fanno naufragio.

La questione è trattata solo in termini economici: prima ci si preoccupa dei costi di salvataggio e accoglienza, poi della minaccia che rappresentano per la sicurezza o per il nostro già disastrato mercato del lavoro. Inutile cercare di discutere razionalmente, guardare i numeri che mostrano che sono molti di più quelli che si stabiliscono in Germania, in Francia o in Svezia. Noi siamo terra di passaggio non meta finale.

Poi leggi il racconto di quella madre che è riuscita a tenere a galla per un’ora il figlio di otto anni, prima di morire all’arrivo dei soccorsi, e senti che qualcosa non funziona più, dentro e fuori di noi. Guardi la foto qui accanto e scopri che su questa barca verde e rossa alla deriva ci sono 133 bambini, che ieri sera sono stati asciugati, rifocillati e hanno dormito sotto una coperta grazie alla Marina Militare italiana che li ha salvati. Sono siriani, in fuga dalla guerra con i loro genitori.

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