ROMA – “I terremotati di Mirandola sono degli ingrati. Hanno preso i 425mila euro donati dal Movimento 5 stelle e hanno comunque votato il Pd”. Su Facebook e Twitter gli elettori di M5s insorgono contro gli abitanti di Mirandola, che hanno dato al candidato di Beppe Grillo solo l’11% dei voti assegnando il Comune al Pd. Toni forti, quelli dei commenti, da cui i parlamentari del Movimento 5 stelle e lo stesso leader Grillo si sono dissociati.
In molti, però, nei commenti sono andati oltre:
“Se è stato colpito dal sisma un motivo c’è”. “Ognuno ha quel che si merita dalla natura”. “Fossi di Mirandola avrei vergogna. Potevano essere riconoscenti almeno con il voto. Non meritano niente. Ma che vadano aff…”, “Io andrei a riprendermi quei soldi”, “allora tenetevi le case inagibili”.
A pochi giorni dall’anniversario della seconda scossa del 2012, dopo che il sindaco Maino Benatti è stato confermato con oltre il 60% dei consensi, uno dei centri più colpiti dal terremoto si è sentito ferito dagli insulti lanciati da alcuni simpatizzanti M5s, dai quali i rappresentanti e gli eletti (e anche gli stessi che avevano criticato il voto dei cittadini mirandolesi) hanno immediatamente preso le distanze.
Il caso è stato portato all’attenzione dalla parlamentare modenese del Partito democratico Giuditta Pini e dal sito web ‘SulPanaro.net‘ che ha pubblicato gli screenshot anche di alcuni altri gruppi sul quale sono state lanciate offese di questo tenore alla popolazione colpita dal sisma.
Dal tono dei commenti si è dissociato il candidato sindaco del M5s Nunzio Tinchelli:
“Nemmeno in campagna elettorale ci siamo, anche solo una volta, permessi di ricordare il gesto di generosità di Beppe Grillo, non è nel nostro stile. Altri hanno, se mai, usato il ricatto per promuovere il proprio schieramento dicendo che ‘senza di noi si ferma la ricostruzione'”.
Le offese alla gente colpita dal terremoto è stata condannata con fermezza anche da Andrea Defranceschi, consigliere regionale eletto dal M5s, attualmente sospeso, che si è dissociato da quello che ha letto:
“Noi non abbiamo tessere, tutti si possono definire attivisti sul web e io non voglio neanche commentare queste boiate”.
Defranceschi ha detto di essersi fatto inviare gli screenshot e di stare valutando, insieme ad un avvocato ed ai parlamentari del M5S della zona se possono essere avviate azioni legali.
(Foto da Facebook)
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