Napoli, istituti di beneficenza al verde: suore si incatenano per protesta

Pubblicato il 15 Ottobre 2012 - 17:40 OLTRE 6 MESI FA

NAPOLI – Assistono più di duemila persone, tra bambini e anziani. Ma i circa 40 istituti di assistenza e beneficenza di Napoli – sia cattolici che laici – rischiano la chiusura perché non hanno più soldi in cassa per pagare i dipendenti e provvedere alle primarie necessità e non ricevono da mesi quanto dovuto dagli enti locali.

Per questo suore, operatori, mamme e bambini hanno protestato dinanzi al portone di Palazzo San Giacomo, sede del Comune di Napoli. Alcune suore hanno deciso di incatenarsi ad un palo della pubblica illuminazione. “Siamo allo stremo – dice Lucio Pirillo, presidente dell’Uneba, l’associazione degli istituti di beneficenza ed assistenza – si va verso la chiusura. Gli istituti non hanno più un soldo in cassa ma vantano un credito di circa 40 milioni di euro”.

Anni di rette arretrate che hanno messo i gestori in seria difficoltà. Finora per andare avanti, in alcuni istituiti religiosi, le congregazioni hanno messo mano ai propri beni mentre alcune suore anziane hanno deciso di mettere a disposizione le loro pensioni. “Occorre una risposta urgente, con un piano definito di rientro da attuare senza alcun rinvio”, aggiunge Pirillo. L’obiettivo è scongiurare la chiusura, con il rischio concreto che migliaia di ragazzi finiscano per strada ma anche che centinaia di addetti perdano il loro posto di lavoro.