Nave container incastrata blocca il Canale di Suez: arenata sul fondo, serviranno giorni per riaprire il canale FOTO

Il Canale di Suez, una delle principali vie d’acqua del mondo, è bloccato da ieri a causa di una nave container che si è incagliata sul fondo. Potrebbero essere necessari giorni per rimuoverla, consentendo la ripresa del traffico. Lo riferiscono vari media, tra cui la Bbc. Sono state mobilitate diverse imbarcazioni per aiutare il cargo “Ever Given”, lungo 400 metri e largo 59 incagliatosi a nord del porto di Suez. Probabilmente a causa di un forte vento e con potenziali ripercussioni a livello mondiale.

Il blocco del Canale di Suez

Il portacontainer è registrato a Panama e andava a Rotterdam provenendo dalla Cina, precisa il sito della Bbc. Si è incagliato a circa le 07:40 ora locale di ieri bloccando la navigazione di “decine” di altri cargo. E’ operato dalla compagnia taiwanese Evergreen Marine che ha spiegato l’incagliamento presumibilmente con un “colpo improvviso di forte vento”, riferisce il sito.

Uno storico della navigazione marittima basato negli Usa, Sal Mercogliano, ha detto che l’Ever Given “è la più grande nave ad essersi incagliata nel Canale di Suez”. Il caso, peraltro raro, avrà “enormi ripercussioni per il commercio mondiale”. Riportando l’agenzia Bloomberg, Il sito di Al Arabiya definisce “probabile” che il blocco del Canale inneschi “un’onda di interruzioni nella catena di forniture energetiche globale”.

Ci vorranno giorni per liberare il Canale di Suez

Qualora non fosse possibile disincagliare il cargo sfruttando un’alta marea, sarà necessario rimuovere i container. Un responsabile presso l’Authority del Canale di Suez ha avvertito che le operazioni per disincagliare l’Ever Given potrebbero “richiedere giorni”.

Nel 2017 comunque un container giapponese arenatosi per guasti meccanici bloccando il canale, tornò in navigazione dopo solo poche ore. La strategica via d’acqua artificiale navigabile scavata ad ovest della penisola del Sinai collega il Mediterraneo col Mar Rosso e permette la navigazione dall’Europa all’Asia evitando di circumnavigare l’Africa sulla rotta del capo di Buona Speranza.

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