Nebbia, perché è tornata: vento Atlantico non soffia, aria ristagna

ROMA – Perché è tornata la nebbia? Non solo quella della Val Padana, la nebbia e la foschia si estendono da Londra alla valle del Danubio e dal Belgio a Pamplona, in Spagna. La colpa di questo ritorno, spiega Luca Mercalli su La Stampa, è dovuta alla mancanza del vento Atlantico. L’anticiclone non soffia più e l’aria ristagna sull’Europa, con la nebbia che rimarrà fino all’arrivo di una nuova perturbazione.

Mercalli su La Stampa spiega:

“Una sorta di «camera a gas» destinata a persistere fino all’arrivo di una perturbazione in grado di smuovere la stagnante atmosfera anticiclonica. E infatti la situazione non cambierà granché ancora per molti giorni, dato che l’alta pressione rimarrà stazionaria su gran parte del continente almeno fino a metà della prossima settimana, quando venti atlantici rimuoveranno finalmente la coltre nebbiosa per lo meno dalle pianure d’oltralpe”.

Una condizione meteorologica non anomala per città come Milano o Mantova, con oltre 50 giorni di nebbia all’anno tra ottobre e gennaio, ma col ritorno in Val Padana della “nebbia congelante”:

“Ed era anche più ricorrente di oggi negli Anni Sessanta-Settanta (quando le abbondanti emissioni prodotte da combustibili ad alto tenore di zolfo costituivano efficaci nuclei di condensazione per il vapore acqueo nell’aria), mentre negli ultimi anni si è vista un po’ meno. Questa settimana in Valpadana è apparso anche il fenomeno della «nebbia congelante»: una sottile precipitazione di cristalli di ghiaccio all’interno dello strato nebbioso che si depositano al suolo in spessori di qualche millimetro ricordando una lieve nevicata, evento talora più frequente proprio nelle zone ad alta concentrazione industriale”.

(Foto LaPresse  e Twitter)

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