In una porzione delle Alpi della Valle d’Aosta, anche quest’anno puntualmente si è ripetuto un fenomeno molto antico: la caduta della neve rossa.
Da queste parti c’è un detto popolare citato per la prima vola nel 1866: “D’inverno non smette di nevicare finché non arriva la neve rossa” (“d’invèrn a quita nen ‘d fiôché fin-a che a-riva nen la fiòca rôssa”).
A scriverlo è don Carlo Bruno, professore di Fisica al Seminario di Mondovì, dopo che il 15 gennaio scopre che la nevicata della notte aveva tinto di rosso-mattone tutta la val Tanaro.
Neve rossa sulle Alpi della Valle d’Aosta: a cosa è dovuto il fenomeno
Questa neve che si colora di rosso, nella storia ha suscitato spavento: “Pioggia di sangue” veniva infatti chiamata in antichità.
La spiegazione di queste strisce rosse che colorano la Bisalta o il Monviso è in realtà molto più semplice di quello che si crede: preannuncierebbero l’arrivo della primavera e sono dovute ad una depressione formatasi tra Spagna e Baleari che spinge insieme ai venti caldi verso il nostro meridione anche la rossa sabbia del deserto sahariano sollevata dai suoi vorticosi venti con moto antiorario, spiega La Stampa.
Neve rosse preannunciano l’arrivo della primavera
Queste nevi rosse preannuncerebbero le ultime nevicate di stagione e l’arrivo della primavera.
Nonostante però le promesse di primavera, secondo le previsioni ci sarà ancora un lungo periodo invernale. I modelli vedono infatti cadere ancora molta neve per il fine settimana del 13-14.
Non si sa se sarà ancora rossa, ma la primavera di sicuro deve ancora aspettare.
(Video The Husky Experience)