ROMA – Il delitto di Parioli è stato uno dei casi di cronaca nera più cruento dell’estate. Nicoletta Diotallevi è stata ammazzata dal fratello Maurizio, fatta a pezzi e gettata in un cassonetto in viale Maresciallo Pilsudski, a Roma. E a distanza di settimane dall’orrore, su Facebook un dipendente dell’Ama ha pubblicato la foto della donna fatta a pezzi nel cassonetto.
Facebook, per inciso, ha subito censurato il contenuto. L’uomo che ha postato l’immagine, a corredo, ha scritto:
“Gettare pezzi di cadavere in un cassonetto dietro la caserma del reparto volanti di Roma, pur sapendo che l’Ama svuota i secchioni quando cazz0 je pare… Ma quanto sei cogli0ne?”.
L’autore del post è Massimo R., che come detto è dipendente proprio di dell’Ama che, nel post, accusa in buona sostanza di non fare nulla. L’immagine era stata pubblicata nel gruppo Facebook “Welcome to Favelas” e poi denunciata da Selvaggia Lucarelli.
![Nicoletta Diotallevi, netturbino fotografa il cadavere nel cassonetto e sfotte l' Ama](/wp/wp-content/uploads/2017/09/1504249157648.jpg-delitto_del_parioli__in_un_gruppo_facebook_la_foto_di_nicoletta_diotallevi_fatta_a_pezzi_nel_cassonetto.jpg)