Nozze indiane in Puglia: tre giorni di elefanti e bomboniere in oro

La masseria di Fasano in cui si terrà il matrimonio indiano
La masseria di Fasano in cui si terrà il matrimonio indiano (foto Lapresse)

FASANO – E alla fine ecco Ritika, la terzogenita del magnate del ferro Pramod Agarwal, che arriva cavalcando un elefante del Bengala. Anzi no, paracadutandosi da un jet privato. Ormai, ci siamo, è arrivato il giorno del mega matrimonio bollywoodiano di Fasano di cui tutti in Puglia (ma non solo) parlano da settimane. La famiglia della sposa è una delle più ricche del pianeta, lo sposo, fortunato, è  Rohan Metha che povero in canna certo non deve essere: in India, come e più che ovunque, soldo chiama soldo. Tutti si chiedono se gli elefanti arriveranno dall’Asia attraversando le Alpi (come fece Annibale) o se verranno dal vicino zoosafari di Fasano (quello che tutti i bambini pugliesi hanno visto almeno una volta nella vita, immaginando le avventure di Sandokan). Tre giorni di festeggiamenti, e chissà quanto si mangia alla masseria San Domenico: c’è il pollo tandooori o quello al curry. E poi le deliziose samosa o gli spinaci e patate. Ma senza rinunciare a orecchiette fatte in casa, gli squisiti ricci tipici di Savelletri, le burrate locali, le bombette di carne che in valle d’Itria sono più che un must. Tanto, dal 3 al 6 settembre, hai voglia a mangiare e assaggiare tutto. Tre giorni di canti e balli, con le hostess vestite col sari come le signorine che nei video e nei film di Bollywood sono lì a muovere il bacino ogni 10 minuti. Veli colorati, pashmine, orecchini pendenti e foulard. Per tre giorni il pezzo di costa adriatica intorno a Savelletri (siamo al confine tra le province di Bari e Brindisi) e la zona interna che va fino alla selva di Fasano (prima della valle d’Itria) sono colonizzati dagli 800 invitati del matrimonio. Con buona pace dei residenti, che hanno barattato volentieri 3 giorni di strade bloccate e disagi per un ritorno economico (e di immagine) che non ha prezzo. Perché i panifici sfornano pane, focacce e taralli in quantità industriale, i caseifici forniscono quintalate di mozzarelle, burrate, scamorze e ogni ben di Dio che i mastri caseari di queste zone riescono a produrre. E i negozi di fiori, e i tassisti, e tutti coloro che hanno a che fare con la logistica dell’evento, hanno comunque il proprio tornaconto. Senza contare le strutture ricettive: alberghi a 5, 4 e 3 stelle, bad & breakfast, agriturismi, case private. Da Monopoli a Torre Egnatia, da Fasano ad Alberobello non c’è più nemmeno un trullo libero. Sulle strade provinciali che collegano i paesi, tra gli ulivi e i muretti a secco, un continuo via vai di auto blu, Ncc, taxi. E se io, comune “non invitato” alle nozze, volessi passare un weekend di relax in terra pugliese, mi converrebbe cambiare data. Ma tra hostess che spargono petali e elefanti che “pascolano” lungo la spiaggia, a un certo punto ti arriva l’imprevisto: la pioggia. Niente paura, gli organizzatori hanno già pensato anche a questo possibile inconveniente. Tutti nei capannoni, e se Shakira dovrà cantare qua anziché tra gli sfarzi della masseria agghindata a festa, poco importa. Gli invitati sono contenti, il cachet è salvo. Perché il magnate Agarwal non ha badato a spese: già l’invito un opuscoletto ripiegato a fisarmonica, a forma di libro, con la copertina bagnata in oro zecchino. E anche le bomboniere seguono lo stesso stile: come dono per i partecipanti un oggetto beneaugurante della tradizione pugliese, il cosiddetto “Pomo“, la ‘pigna’ che solitamente è fatta di ceramica di Grottaglie ma che per l’occasione sarà interamente in oro. Foto Lapresse

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