Sono trentadue le provincie dove la variante Omicron è più diffusa. Lo indica l’analisi del matematico Giovanni Sebastiani, dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo M.Picone, del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr).
L’elenco delle province
Questo l’elenco delle 32 province dove nelle ultime settimane del 2021 i casi aumentavano in modo esponenziale con i valori più bassi dei tempi di raddoppio (in giorni) degli incrementi: Chieti (1,3), Isernia (2,3), Vibo Valentia (2,8), Pescara (2,9), Prato e Pisa (3), Campobasso e Barletta-Andria-Trani (3,1), Firenze (3,2), Pistoia (3,3), Lucca (3,4), Lecce e L’Aquila (3,6), Avellino (3,7), Teramo e Siena (3,8), Taranto, Arezzo e Massa Carrara (3,9), Lecco, Enna e Bari (4), Parma (4,1), Bergamo e Terni (4,2), Livorno, Rimini e Caserta (4,3), Cremona, Perugia, Benevento, Monza e della Brianza (4,5).
Le parole del matematico
“Dall’analisi delle curve dell’incidenza di positivi nelle 107 province italiane nel periodo di tre settimane che termina il 2 gennaio 2022 – spiega – risulta una crescita di tipo esponenziale (modulata da una componente periodica settimanale) con tempi di raddoppio degli incrementi che hanno frequenza massima a 4,5 giorni. Le province con tempi di raddoppio inferiori o uguali a 4,5 giorni sono 32”.
“Escludendo Rimini, Vibo Valentia ed Enna, sono concentrate – prosegue il matematico – in tre blocchi di province contigue: uno composto dalle quattro province lombarde di Lecco, Bergamo, Monza e della Brianza e Cremona; Parma in Emilia Romagna; tutte le province toscane esclusa Grosseto e le due umbre”.
“Questo gruppo – osserva Sebastiani – è quasi contiguo al secondo, composto da tutte le province abruzzesi, le due molisane e le tre campane di Caserta, Avellino e Benevento. Il secondo gruppo è quasi contiguo al terzo, composto dalle quattro province pugliesi di Barletta-Andria-Trani, Bari, Taranto e Lecce”.
Secondo l’esperto, “dato che queste 32 province hanno valori bassi del tempo di raddoppio, è ragionevole assumere che in esse sia rappresentata (più che nelle altre) in modo rilevante la variante Omicron, caratterizzata da una maggior diffusività rispetto alla variante Delta, prevalente negli ultimi mesi”.
E’ inoltre da sottolineare, aggiunge Sebastiani, che “la Toscana ha nove province su dieci coinvolte, e poiché essa ha la più alta copertura vaccinale (79%) tra le regioni e province autonome italiane, è evidente l’importanza della somministrazione della terza dose per la limitazione della diffusione di questa variante. La caratteristica di contiguità delle province all’interno di ciascuno dei tre blocchi, tra l’altro quasi connessi tra loro, suggerisce l’opportunità della limitazione dei flussi di persone, almeno tra le diverse regioni”.