MADRID – Pamplona si è vestita di rosso: sono ufficialmente iniziati i festeggiamenti per la festa di San Firmino. A mezzogiorno in punto il tradizionale ‘chupinazo’, il razzo lanciato dal balcone del municipio di Pamplona dal consigliere Iñaki Cabases ha aperto le danze.
”Viva San Fermin, Gora San Fermin”, l’incitazione scandita tre volte che dà il via all’ubriacatura collettiva, che fino al prossimo 14 luglio trasformerà la città della Navarra, al Nord della Spagna, nell’epicentro delle fiestas, immortalate da Ernest Hemingway nell’omonimo romanzo. Tutto è pronto per l”encierro’, le tradizionali corse davanti ai tori lungo un percorso di 800 metri, che ha come punto d’arrivo la Plaza de Toros, in programma ogni mattina alle 8:00, da domani al 14 luglio.
Una competizione che ogni anno lascia sul terreno numerosi feriti per le cornate dei tori, soprattutto fra i turisti provenienti da tutto il mondo, senza esperienza e dai riflessi attutiti dall’alto tasso alcolico. Ma c’è un’alternativa per chi voglia provare il brivido virtuale della sfida ai Miura, la potente razza di toro impiegata nelle corse, senza mettere a rischio la pelle.
E’ nella calle Mercaderes 17, nel cuore del centro storico di Pamplona, nel museo dell’Encierro, due piani ricchi di attrattive per gli amanti della tauromachia. Il museo propone l’unico simulatore delle corse, che consente al visitatore di scegliere il tratto in cui posizionarsi davanti al toro e di correre come fosse nel percorso dei ‘Sanfermines’ accanto ai più veterani e riconosciuti corridori locali, come Julen Madina o Jokin Zuasti. Indossando un casco entra virtualmente nel percorso, per un’avventura emozionante e didattica, che consente di comprendere molto di una tradizione che risale al Medioevo.
Nell’arena tori come ‘Cachero’, un esemplare di Miura da 655 chilogrammi che nelle fiestas del 2010 incornò alla gamba un corridore. Una visita al museo consente anche di apprezzare una copia della statua San Firmino ceduta dal Comune. E scoprire che non si tratta del patrono di Pamplona, che è invece San Saturnino, la cui festività cade il 29 novembre. Nemmeno il 7 luglio è la ricorrenza di San Firmino, che cade il 24 settembre, ma i pamplonesi hanno deciso di cambiarla perchè in quella data c’è sempre cattivo tempo.
Dal ‘chupinazo’ alle barriere lungo il percorso, il visitatore è catapultato nel cuore delle feste, fino alla salva finale, che il 14 luglio segna la fine delle celebrazioni, col breve e triste canto intonato del ‘Pobre de mì’. Le feste di quest’anno recuperano anche il tradizionale ‘riau-riau’, la marcia in cui i cittadini accompagnano gli amministratori comunali fino alla chiesa di San Lorenzo, che fu sospesa nel 1996 a causa delle contestazioni al passaggio dei consiglieri. Nell’intenso programma della settimana, 431 attività fra concerti, spettacoli per bambini, corride, competizioni taurine ed eventi sportivi, oltre al tradizionale concorso di fuochi pirotecnici.