CITTA’ DEL VATICANO – Paolo Gabriele è l’unico “corvo” del Vaticano, ha avuto dei complici o è solo un capro espiatorio? All’indomani dell’arresto dell’assistente di camera del Papa (in altre, parole, maggiordomo personale di Benedetto XVI), le ipotesi sul “giallo” del Vaticano si sprecano su giornali e siti di informazione. Gabriele è stato accusato di essere il “traditore” del Vaticano, colui che ha fatto trapelare all’esterno alcuni documenti riservati (tra cui le lettere del Papa), ma si stanno cercando i suoi eventuali “complici”.
Secondo quanto scrive l’Ansa, infatti, non tutti in Vaticano sarebbero convinti della colpevolezza di Gabriele, e comunque c’è sempre l’ipotesi che l’uomo possa non aver agito da solo.
Ancora più duro Libero, che parla di “maggiordomo incastrato”: come scrive il vicedirettore Franco Bechis, “sullo sfondo della vicenda non può non esserci la battaglia che in Vaticano si sta “combattendo” fra l’attuale segretario di Stato Tarcisio Bertone e l’esercito che sempre più si ingrossa nella curia e fuori di chi vorrebbe la sua sostituzione. Tra i papabili alla successione ci sono il neocardinale Mauro Piacenza e il canadese Marco Ouellet, anche se pare difficile che Ratzinger decida di allontanare dalla carica Bertone prima della scadenza del mandato per limiti di età, prevista nel giugno 2013″.
A supporto della propria tesi, Libero cita Andrea Tornielli, vaticanista che ha un blog sul sito de La Stampa: secondo Tornelli “dietro c’è una mente raffinata, che conosce la politica ecclesiastica”.
L’altro nome circolato sui giornali è quello di Ettore Gotti Tedeschi: l’ex presidente dello Ior il 24 maggio è stato “licenziato” dal Vaticano. Scrive Libero che secondo Tornielli, ad incastrarlo, ci sarebbe un documento arrivatogli per email e fatto filtrare all’esterno senza cancellare il proprio indirizzo di posta elettronica.
Ma è lo stesso Tornielli sulla Stampa a escludere questa ipotesi: Gotti Tedeschi sarebbe stato così incosciente da far filtrare all’esterno un documento arrivatogli via email senza neanche cancellare l’intestazione del suo indirizzo di posta elettronica? E’ davvero arduo anche soltanto immaginarlo. L’ormai ex presidente dello IOR ha annunciato querele verso chi lo dovesse associare al «corvo».
Secondo l’Ansa, che lo ha scritto in un lancio della sera del 25 maggio, una fonte ben informata addirittura tratteggia in uno scontro tra Gotti Tedeschi e il direttore dello Ior, Paolo Cipriani, l’origine di possibili fughe di notizie.