ROMA – Primarie del centrosinistra, risultati regione per regione: Bersani vince soprattutto al Sud, Renzi si impone in Toscana, ma ha anche un buon risultato in Emilia-Romagna, regione tradizionalmente “rossa”, oltre che patria di Bersani (per intenderci, Bersani qui ha preso comunque più di Renzi, ma il sindaco di Firenze è riuscito a tenere il segretario sotto il 50% nella sua roccaforte). Vendola (come era facile prevedere) arriva vicinissimo a Bersani in Puglia. Bilancio totale: Bersani ha vinto in 17 regioni su 20 e Renzi nelle restanti tre, tutte “regioni rosse” del Centro (Toscana, Marche, Umbria).
IL SUD VOTA BERSANI. Al Sud Bersani supera il 50% in cinque regioni (Basilicata, Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna) con il massimo risultato in Basilicata (56,4%). Bersani resta sotto il 50% in Abruzzo e Molise (45% e 42%)
LE REGIONI IN CUI HA VINTO RENZI: Il sindaco di Firenze batte Bersani nelle regioni rosse del Centro. Nella sua Toscana Renzi ha superato il 50%, prendendo il 52,2% dei voti e staccando Bersani, fermo al 35,4%. Anche Vendola, è andato sotto la media, al 10,2%. In Umbria: Renzi 45%, Bersani 42,3%, Vendola 10,9%. Nelle Marche: Renzi 42,1%, Bersani 41,1%, Vendola 14,2%.
VENDOLA, NON SOLO PUGLIA. Poi c’è il caso Puglia dove l’effetto Vendola (che ha preso il 37,3% dei voti) ha portato a un testa a testa del leader di Sel con Bersani (comunque primo con il 39,3%). Renzi, caso unico in Italia, finisce al terzo posto con appena il 20,1%. Vendola ha ottenuto risultati sopra la media anche in Molise (24,9%), nel Lazio (21,5%), in Sardegna (20,4%), in Abruzzo (18,6%) e in Campania (18,2%)
DOVE BERSANI HA STRAVINTO. In tre regioni Bersani ha ottenuto un risultato superiore alla media nazionale e stacca decisamente Renzi. Si tratta del Lazio (46,9% contro 28,4%, con Vendola al 21,5%), della Liguria (Bersani 50,1%, Renzi 32,1%, Vendola 14,5%), dell’Emilia Romagna (49,8% a 38,3%, Vendola 9,8%).
Più o meno in linea con il dato nazionale tre regioni del Nord come la Lombardia (Bersani 44%, Renzi 36,9%, Vendola 14,3%), il Trentino Alto Adige (Bersani 42,9%, Renzi 35,7%, Vendola 15,4) e il Friuli Venezia Giulia: Bersani 43,8%, Renzi 36,5%, Vendola 14%.
In Veneto Bersani è in testa di cinque punti (41,2% contro il 36,2% di Renzi) ma le sue percentuali sono sotto la media nazionale, complice l’effetto Puppato, che nella sua regione ha preso il 9,9%. Vendola sotto la media, al 12%.
Dal Nord-est al Nord-ovest: in Piemonte all’inizio era in vantaggio Renzi, ma le percentuali finali vedono Bersani primo al 41,7%, Renzi 38,5%, Vendola 15,9%. Più o meno uguali le cifre del voto in Valle d’Aosta: Bersani 40,5%, Renzi 38,1%, Vendola 15,5%.
CURIOSITÀ TABACCI: il mantovano Bruno Tabacci ha preso l’1,2% nella sua Lombardia, lo 0,6% nella confinante Emilia-Romagna. Ma ha goduto di due exploit nel Mezzogiorno: il 5,4% in Calabria, un buon 5,3% in Campania (c’è lo zampino di Clemente Mastella?) e il 4,3% in Basilicata, ex feudo democristiano.
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