Cie Ponte Galeria a Roma: 10 migranti si cuciono la bocca per protesta (foto)

di Redazione Blitz
Pubblicato il 21 Dicembre 2013 - 17:58| Aggiornato il 23 Dicembre 2013 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Si sono cuciti la bocca perché in quel Cie (Centro di identificazione ed espulsione) non ci vogliono più stare.  Per farlo hanno modellato la parte metallica di un accendino per fare l’ago, poi hanno usato il filo preso da una coperta di fortuna. Protesta choc al Centro di Ponte Galeria a Roma: dieci magrebini, ospiti della struttura, si sono cuciti la bocca per protestare contro il protrarsi della permanenza nel centro. 

La protesta, clamorosa, arriva proprio nel giorno in cui il neo segretario del Pd, Matteo Renzi, è in visita in un altro Cie, quello di Lampedusa.

Gli africani, subito soccorsi dagli agenti e assistiti da un medico, si erano cuciti la bocca in alcuni punti, questa mattina, con ago e filo. Al momento non si sono registrate altre situazioni di tensione all’interno del centro. Uno di loro avrebbe dovuto lasciare la struttura lunedì prossimo per essere rimpatriato nel suo paese.

“La loro protesta ci impone con forza di riaprire il dibattito nazionale su questi luoghi disumani e su una legge, la Bossi-Fini, che equipara a criminali chi fugge da guerre, violenze e povertà – dice  il sindaco della Capitale, Ignazio Marino – Non possiamo, e non vogliamo abituarci alle tragedie. Dobbiamo, al contrario, impegnarci tutti contro l’indifferenza”.

Proprio meno di una anno fa, il centro di Ponte Galeria era stato teatro della sommossa degli immigrati che salirono sui tetti dando fuoco a materassi e tavolini. Era lo scorso febbraio, e gli extracomunitari stavano protestando contro l’espulsione di un nigeriano. Un episodio che finì con l’arresto di otto africani ed il ferimento di una poliziotta ed un finanziere.

Una protesta identica a quella andata in scena sabato a Roma venne portata avanti nel 2010 al Cie di Torino, dove cinque immigrati, anche in quel caso tutti africani, si cucirono la bocca con ago e filo contro la detenzione nel centro. Questo tipo di protesta da parte di immigrati è frequente in particolare all’estero: si segnalano casi in Belgio e Grecia, ma anche in Australia.

Un viaggio fotografico all’interno del Cie di Ponte Galeria (Ansa)