MESSINA – Non è ancora detta l’ultima parola sul processo per la morte dell’ispettore di polizia Filippo Raciti, finito lo scorso novembre in Cassazione con la condanna definitiva per i due imputati Antonino Speziale (otto anni, di cui due già scontati) e Daniele Micale (undici anni).
L’avvocato di Speziale, Giuseppe Lipera, presenterà il prossimo 2 febbraio a Messina l’istanza di revisione del processo, che dovrebbe tenersi a Messina, la sede di Corte d’Appello più vicina a Catania.
Secondo il legale non solo Speziale è innocente ma è l’intero impianto accusatorio a dover essere rivisto. Portando a suo sostegno la deposizione di un agente di polizia e la perizia dei Ris, Lipera sostiene che manca la prova regina che dimostri che fu il sottolavello preso dai bagni dello stadio di Catania a uccidere l’ispettore di polizia e che quel sottolavello fosse stato usato “a mo’ di ariete” dai due imputati.
La tesi di Lipera, che ha aperto anche un gruppo su Facebook (Caso Speziale: analisi minuziosa di un errore giudiziario) per portare avanti la sua ricostruzione, è che Raciti morì dopo essere stato investito da un Discovery blindato della polizia. Ecco alcuni documenti del processo pubblicati su Facebook dell’avvocato: