Referendum, gaffe di Nichi Vendola. E Twitter non perdona

Referendum, gaffe di Nichi Vendola. E Twitter non perdona
Referendum, gaffe di Nichi Vendola. E Twitter non perdona

ROMA – “C’è il Paese della propaganda e il Paese reale. Nel primo, tutti i cittadini perdono diritti. Il No è anche no alla propaganda”. Lo ha detto Nichi Vendola intervenendo a Firenze all’iniziativa di Sinistra italiana per il No al referendum. Ma mentre Vendola parla, il logo dell’iniziativa di Sinistra Italiana non è passato inosservato, presente ovunque, dai social network fino al cartellone alle spalle dei relatori che sul palco si sono succeduti per motivare il no al referendum costituzionale. Dove, al posto di “referendum costituzionale”, si legge “refendum costituzionale”. Un refuso in bella vista di cui gli organizzatori non si sono accorti.

Una gaffe ovviamente non sfuggita ai social che hanno cominciato a bersagliare Vendola. Come riporta Huffington Post, “il #4dicembre faremo un referendum e non un refendum”, fa notare su twiter Lino Fortunato. “Refendum, perché purtroppo gli unici disposti a lavorare per noi del No erano i grafici della Lorenzin”, commenta invece Cippo Pivati, il profilo fake di Pippo Civati. L’esponente del Pd Anna Rita Leonardi si rivolge direttamente a Vendola: “Tu voterai anche No, ma non ho capito a che cosa. Cioè esattamente REFENDUM che è?”, scherza.

Per Domenico “già ascoltare un intervento di #vendola ti manda in confusione, poi dietro scrivete pure ‘refendum’…poche idee e confuse”, scrive su twitter. Marco Esposito ha invece le idee chiare su cosa fare: “Facciamo così: al refendum votiamo tutti no e al referendum votiamo tutti si”.

Referendum, gaffe di Nichi Vendola. E Twitter non perdona
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