ROMA – Sta facendo molto discutere un errore di SkyTg24 sul referendum trivelle. Il canale all news infatti nei giorni scorsi ha mandato in onda un fascione errato sul refendum sulle trivelle. Secondo il fascione sbagliato, infatti, si sarebbe votato solo in 9 regioni, mentre invece la consultazione referendaria si terrà in tutta Italia. Le regioni citate nel fascione, sono semmai le 9 che hanno promosso il referendum trivelle, al voto il 17 aprile. In rete l’errore non è passato inosservato.
Domenica 17 aprile (dalle 7 alle 23) si vota infatti sul quesito voluto da Regioni (Basilicata, Calabria, Campania, Liguria, Marche, Molise, Puglia, Sardegna, Veneto, in un primo momento figurava anche l’Abruzzo che però si è ritirato), sostenute da alcune associazioni e movimenti in difesa per l’ambiente, tra cui il coordinamento No Triv, preoccupate per le conseguenze ambientali e per i contraccolpi sul turismo di un maggiore sfruttamento degli idrocarburi. Ecco le ragioni dei due schieramenti.
Cosa chiede il referendum. Chiara la richiesta che comparirà sulla scheda: in sostanza chiede che, al momento della scadenza delle concessioni, vengano fermati i giacimenti in attività nelle acque territoriali italiane, anche in caso di presenza di altro gas o petrolio, andando a cancellare l’articolo 6 comma 17 del Codice dell’Ambiente, in cui si contempla la possibilità che le trivellazioni continuino fino a quando le risorse del giacimento lo consentono, cioè fino al loro esaurimento.
Se voti sì dici basta alle concessioni alla scadenza dei contratti. Per cui un’eventuale vittoria del ‘sì’ stopperà le concessioni per estrarre gas o petrolio entro le 12 miglia dalla costa italiana alla scadenza dei contratti. Di fatto, quindi, il quesito referendario non coinvolgerà le 106 piattaforme petrolifere attive lungo le nostre coste per l’estrazione di petrolio o metano. Sono invece coinvolti dall’esito referendario gli impianti di Guendalina (Eni) nell’Adriatico, il Gospo (Edison), anch’esso nell’Adriatico e il giacimento Vega (Edison) di fronte a Ragusa.