MILANO – Roberto Formigoni ha azzerato la Giunta della Lombardia, dopo una sfilza di dimissioni a raffica dei consiglieri Pd, Sel e Idv. ”La giunta è azzerata e nei prossimi giorni procederò ad una giunta nuova e ridimensionata nei numeri”, ha detto il governatore nel corso di una conferenza stampa a Roma.
Alessandro Alfieri, Agostino Alloni, Mario Barboni, Carlo Borghetti, Enrico Brambilla, Marco Carra, Arianna Cavicchioli, Giuseppe Civati, Gianbattista Ferrari, Luca Gaffuri, Gianantonio Girelli, Maurizio Martina, Franco Mirabelli, Giovanni Pavesi, Fabio Pizzul, Francesco Prina, Fabrizio Santantonio, Carlo Spreafico, Stefano Tosi, Sara Valmaggi, Giuseppe Villani.
Sono i nomi dei 21 consiglieri di Pd, Sel e Idv che si sono dimessi dal consiglio regionale della Lombardia, per dare un segnale a Roberto Formigoni, per invitarlo a seguire l’esempio di Renata Polverini, dopo le inchieste sui rapporti fra ‘ndrangheta e politici del centrodestra degli ultimi giorni, le ultime di una lunga serie che hanno colpito il presidente della Regione, la sua giunta e la sua maggioranza. “I sottoscritti rassegnano in modo irrevocabile le dimissioni da consigliere regionale della Lombardia”, c’è scritto in una lettera firmata e fotografata.
Ma Formigoni, entrando nella sede romana del Pdl in via dell’Umiltà, ha dichiarato che lui a dimettersi non ci pensa proprio: “Ci sono sempre io, non mi dimetto”. E allora per dare un segnale ha soltanto sciolto la Giunta per farne un’altra: “Indipendentemente da tutti – dice – siccome il presidente eletto sono io e voglio dare risposte ai cittadini lombardi, ci sarà una forte discontinuità che metterò in atto nei prossimi giorni: una riduzione molto forte della giunta che sarà rinnovata nella composizione”.
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