Renzi: “Nello zoo Pd ci sono tacchini e giaguari. Basta sciacalli”. La lettera

Pubblicato il 1 Marzo 2013 - 18:29 OLTRE 6 MESI FA

ROMA –  “Nello zoo del Pd ci sono già troppi tacchini sui tetti e troppi giaguari da smacchiare per permettersi gli sciacalli del giorno dopo”. Matteo Renzi risponde a chi l’ha tirato in ballo in questo caotico post-elezioni. Dopo le indiscrezioni del Corriere della Sera, secondo cui il rottamatore punterebbe alla poltrona di premier, e la sua smentita via Twitter (“Dopo la sconfitta alle primarie resto sindaco di Firenze“) Renzi ha ribadito la sua posizione sul proprio blog, ENews.

Ecco alcuni passaggi della lunga lettera:

Torno alla newsletter dopo qualche settimana. E mi scuso del prolungato silenzio.(…) A forza di stare zitto, però, mi attribuiscono di tutto. Intrighi, progetti, desideri. In attesa che qualcuno scriva della mia candidatura al prossimo conclave, allora, torno alle Enews, per dire ciò che penso davvero, con l’impegno di ripartire con cadenza fissa.(…) Le elezioni. Niente giri di parole: il centrosinistra le ha perse. La vittoria numerica alla Camera non è sufficiente e lo sappiamo. E non si dica: “Ah, gli italiani si sono fatti abbindolare, non ci hanno capito” come ha detto qualche solone dei nostri in tv nelle ore della débâcle. Gli italiani capiscono benissimo i politici: casomai non sempre accade il contrario.

Io quello che avevo da dire l’ho detto alle primarie. (…) Oggi non dirò: “Ma io ve l’avevo detto”. Quelli che sono stati zitti durante le primarie e che poi ci spiegano che loro avevano capito tutto sono insopportabili: passi saltare sul carro del vincitore, ma adesso affollare quello del perdente mi suona ridicolo. Io ho combattuto Bersani a viso aperto quando non lo faceva nessuno, guardandolo negli occhi. Non lo pugnalo alle spalle, oggi: chiaro? Nello zoo del Pd ci sono già troppi tacchini sui tetti e troppi giaguari da smacchiare per permettersi gli sciacalli del giorno dopo.

(…) Trovo sbagliato e dannoso inseguire Beppe Grillo sul suo terreno, quello delle dichiarazioni ad effetto. Quello della frase di tutti i giorni. Tanto lui cambia idea su tutto, la storia di questi ultimi 30 anni lo dimostra. Grillo non va rincorso, va sfidato. Sulle cose di cui parla, spesso senza conoscerle.

(…) Per tutti questi motivi, da italiano, sono pronto a partecipare a una discussione vera su quello che serve al Paese. Ma se devo andare ai caminetti di partito sulle indiscrezioni della stampa o a partecipare al festivalbar delle candidature, beh, scusate, ma da queste parti abbiamo da lavorare. Mentre a Roma si discute, nelle città si affrontano i problemi, dalle emergenze occupazionali fino alle buche nelle strade.

Un sorriso,

Matteo

La pagina del blog di Matteo Renzi