ROMA – Ha lasciato lo stesso messaggio, scritto su un foglio di carta e lasciato nella memoria elettronica di una pen drive. Poi è salito sul terrazzo condominiale del suo palazzo e si è lanciato nel vuoto. Si è ucciso così un ragazzo di appena 14 anni a Roma. Perché, così ha scritto, nessuno accettava la sua omosessualità.
“Sono omosessuale, nessuno capisce il mio dramma e non so come farlo accettare alla mia famiglia”.
L’episodio è avvenuto venerdì notte nel quartiere San Basilio. L’allarme è stato dato da un ragazzo che, tornando a casa, ha visto il corpo del giovane per strada. Il ragazzino si sarebbe prima procurato dei tagli all’inguine e alle braccia.
Ci sarebbero anche prese in giro a scuola, l’esclusione dal giro degli amici. La polizia sta vagliando gli sms e le tracce lasciate su computer e social network per verificare se non ci sia stata un’istigazione al suicidio. Per ora la procura ha aperto un fascicolo contro ignoti.
Il luogo in cui il ragazzo si è buttato (LaPresse)
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