ROMA – Montagne, massi alti fino a trenta metri, scarpate ripide e crateri. Queste le prime immagini ravvicinate della cometa raggiunta dala sonda Rosetta ha raggiunto la cometa. Sempre più vicina all’obiettivo, il lander Philae il prossimo novembre sarà rilasciato sulla superficie del corpo celeste, dove preleverà per la prima volta campioni della cometa. Un vero successo la missione dell’European Space Agency, Esa, che è diretta dalla Germania e vede il forte contributo dei ricercatori italiani. Per gli esperti che le stanno analizzando, sono immagini ‘straordinarie’, ‘incredibili’ e ‘quasi inaspettate’.
Le prime immagini ravvicinate della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko sono arrivate a Terra e mostrano nei dettagli tutte le irregolarità della superficie dell’oggetto celeste, con crateri, protuberanze, fratture. Le immagini sono state riprese dal grande ”occhio” di Rosetta, Osiris (Rosetta Orbiter Imaging System), del quale fa parte la camera a grande campo costruita in Italia e messa a punto dal gruppo di Cesare Barbieri, dell’università di Padova.
Le immagini mostrano la ‘testa’ della cometa, dalla superficie scura e piena di asperità, e un particolare del ‘corpo’. E’ ben visibile un’area pianeggiante, simile alla base di un grande cratere, nella quale si trovano grandi massi e, nei dintorni, scarpate molto ripide.
Per 10 anni Rosetta ha viaggiato nel Sistema Solare ad una velocità di ben 55mila chilometri l’ora fino alla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko, che si trova tra le orbite di Marte e Giove. Una volta raggiunta la cometa, con il massimo avvicinamento previsto per novembre, Rosetta seguirà il corpo celeste per oltre un anno.
Le comete sono considerate le più antiche formazioni del Sistema Solare e le portatrici degli ingredienti della vita, dall’acqua ai batteri. Oggetti ancora “misteriosi”, di cui molti aspetti non sono ancora stati svelati. Proprio questo è l’ambizioso obiettivo della sonda spaziale dell’Esa, che ormai è sempre più vicino.
Credit Photo: Esa