San Felice a Cancello (Caserta), lago di rifiuti sul fondo della cava FOTO

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I Vigili del Fuoco nel laghetto di rifiuti (Ansa)

CASERTA – Un lago di rifiuti sul fondo di una cava dismessa. E’ l’ennesimo scempio ambientale scoperto in provincia di Caserta a San Felice a Cancello, in piena Terra dei Fuochi.

Un vero e proprio lago di immondizia che i Vigili del Fuoco del Comando provinciale di Caserta hanno scandagliato in lungo e in largo, navigando letteralmente tra i rifiuti con i gommoni, provando a sondare il fondale con sub e telecamere particolari, vista la melma che rendeva impossibile la visibilità già a pochi centimetri di profondità.

L’operazione dei pompieri – sono stati impegnati in tutto diciotto uomini, compresi gli esperti del Nucleo Speleo alpino-fluviale (Saf) – è stata ordinata dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere guidata da Maria Antonietta Troncone; a rappresentare l’ufficio inquirente sul posto, c’era il sostituto procuratore Marina Mannu.

Presenti anche gli uomini della Polizia Metropolitana di Napoli guidati da Lucia Rea, cui sono state delegate le indagini avviate da una denuncia. L’ipotesi è che la cava ormai dismessa, nota come “Cava Giglio”, sia diventata, così come poi emerso dal sopralluogo odierno, un vero e proprio sversatoio abusivo; da verificare se sia anche il terminale unico di un traffico illecito di rifiuti. La cava di 5mila metri quadrati e l’invaso grande più del doppio, erano già stati sequestrati un mese fa dalla polizia Metropolitana di Napoli; i sigilli erano stati apposti anche a numerosi mezzi adibiti probabilmente al trasporto di rifiuti.

La Procura ha così voluto inviare sul posto i Vigili del Fuoco per verificare la natura dei rifiuti e capire se oltre a quelli galleggianti, ve ne fossero altri, magari pericolosi e tossici, depositati sul fondale. Al sopralluogo hanno partecipato anche i tecnici dell’Arpac, che analizzeranno i campioni d’acqua prelevati al fine di accertare la presenza di sostanze tossiche; sono in corso verifiche anche sulla falda acquifera.

In attesa dell’esito delle analisi, resta la fotografia di un lago di rifiuti, con decine di sacchetti, tantissima plastica, elettrodomestici, carcasse d’auto, materiale di risulta e amianto, che galleggiano a pelo d’acqua, segno della mai cessata attività di sversamento abusivo. “Si tratta dell’ennesima operazione della polizia metropolitana nella Terra dei Fuochi – ha detto il sindaco metropolitano, Luigi de Magistris – una battaglia alla quale la Città Metropolitana offre, con il corpo di polizia, un contributo determinante su tutto il territorio regionale. Continueremo a lavorare senza sosta per il ripristino di condizioni di salubrità dell’ambiente che ci circonda e per la salvaguardia della salute dei cittadini”. 

Troupe giornalistica aggredita nella cava piena di rifiuti: video-reporter in ospedale

Una troupe di Videoinformazioni, agenzia giornalistica di produzione di servizi per telegiornali, è stata aggredita nella cava dismessa trovata piena di rifiuti. I reporter si erano recati per documentare le operazioni. Giunti sul posto i due giornalisti, l’operatore video Alessandro Jovane ed il responsabile dell’agenzia Pierpaolo Petino, sono stati avvicinati da alcune persone presenti all’ingresso della rimessa che ospitava la cava spintonati e presi a pugni.

Per Jovane, raggiunto da un pugno al volto, è stata chiamata un’ambulanza che lo sta conducendo nel vicino ospedale di Maddaloni. Contattato al telefono dall’Ansa Jovane ha spiegato di essersi mosso verso gli aggressori per soccorrere Petino spinto a terra da uno dei presenti ma di essere stato colpito appena arrivato in prossimità del gruppo.

Fonte: Ansa

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Il lago di rifiuti trovato in piena Terra dei Fuochi (Ansa)
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